XVI Premio Internazionale Beato Padre Pino Puglisi
A ventotto anni dalla morte del Beato Giuseppe Puglisi,
ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993, e dopo un anno di interruzione dovuta all’emergenza sanitaria, l’Arcidiocesi di Palermo sostiene l’iniziativa del “Premio Internazionale Beato Padre Pino Puglisi” giunto alla sua XVI edizione dedicata quest’anno al dialogo tra i popoli e alla collaborazione internazionale, nel particolare ricordo dell’Ambasciatore italiano Luca Attanasio e del Carabiniere Vittorio Iacovacci uccisi in Congo il 10 maggio sorso. Al dialogo e alla collaborazione tra gli esseri umani attraverso il Vangelo il Beato Giuseppe Puglisi ha dedicato la sua vita, indicando soprattutto ai giovani che una strada di convivenza pacifica è possibile.
Come ha già ricordato l’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice, che questa sera alle 18.00 nella Chiesa Cattedrale ricorderà il martirio del parroco di Brancaccio durante una Celebrazione eucaristica, «il motto di don Puglisi, di chiara e fresca ispirazione evangelica, era “Per Cristo a tempo pieno… Sì, ma verso dove… Dare la vita per i propri amici”. I Santi, i martiri non sono degli eroi, ma uomini e donne che hanno preso sul serio le parole di Gesù “perché nessuno vada perduto” e per questo sono capaci di “rimanere sul campo” uniti a Cristo che dà la vita per amore. Questa è la vita cristiana, questo è stato l’esempio del Beato Puglisi: stare presso la Croce e cioè dalla parte dell’amore sconfinato, praticare il comandamento dell’amore seguendo fino alla Croce le tracce di Gesù. “Il discepolo di Cristo – sono parole di don Pino ‒ è un testimone. La testimonianza cristiana va incontro a difficoltà, può diventare martirio. Il passo è breve, anzi è proprio il martirio che dà valore alla testimonianza”. La testimonianza dei martiri della fede e della giustizia deve continuare la sua corsa attraverso le nostre mani e i nostri piedi animati da un cuore abitato dall’amore, disposto sempre al martirio nello spirito. Mossi dall’amore per il Signore non ci stancheremo di porre i segni della carità a partire dai più piccoli e dai più deboli».
Il progetto del Premio internazionale, ideato da Don Antonio Garau, è cresciuto in questi anni anche grazie all’attenzione per i temi legati alla pace e alla legalità, fino ad affermarsi anche al di là dei confini nazionali. La giuria, presieduta dall’Arcivescovo metropolita di Palermo, Monsignor Corrado Lorefice, è composta anche da Vincenzo Bagarello, Don Antonio Garau, Ignazio Garsia, Gemma Ocello, Francesco Panasci e Roberto Gueli.
L’Arcidiocesi di Palermo, in collaborazione con l’associazione “Giovani 2017 3P Onlus” presieduta da Gemma Ocello, sempre attenta al messaggio di Padre Puglisi nel mondo, organizza questa XVI edizione del Premio internazionale. La serata, con la consegna dei riconoscimenti, presentata da Roberto Gueli, avrà luogo il prossimo 5 dicembre al Teatro Politeama di Palermo. Saranno sei i premiati, scelti fra quanti si sono spesi a favore dei più deboli in attività sociali e di beneficenza.
A ricevere il riconoscimento:
SIGFRIDO RANUCCI, giornalista, conduttore della trasmissione “Report” su RAI 3.
GIUSEPPE BUNGARO, ventenne Alfiere della Repubblica.
CRISTINA CATTANEO, ordinaria presso l’Università degli Studi di Milano.
BENEDETTO LA MOTTA, medico chirurgo.
FURAHA NZIRIRANE, operatrice del Centro Orientamento e Tutorato dell’Ateneo di Palermo.
TIZIANA RONZIO, fondatrice dell’Associazione Tor più Bella.
Prenderà parte alla serata Rino Martinez, cantautore, messaggero di pace UNICEF, già insignito del Premio Puglisi, che prosegue il suo impegno a favore delle popolazioni africane.
Nel tempo il Premio è cresciuto raccogliendo consensi e attenzione da parte delle istituzioni e dei media.
Da cinque anni la direzione artistica e di produzione è affidata a Francesco Panasci di Panastudio Gruppo Editoriale, che ha contribuito a rendere questo appuntamento annuale più coinvolgente dal punto di vista mediatico e di produzione grazie anche al coinvolgimento di personalità del mondo dello spettacolo, della musica, dell’arte e della cultura.
Grazie alla diretta streaming sulla pagina www.facebook.com/premiopadrepinopuglisi/, sarà possibile seguire l’evento con qualsiasi strumento mediatico e senza limiti territoriali.
«Attendiamo di portare sul palco la nuova edizione del premio post pandemia con l’amore, la responsabilità e la determinazione di sempre – spiega Don Antonio Garau – proprio perché incaricati direttamente dall’Arcivescovo, sia io come suo delegato che Gemma Ocello, in quanto presidente dell’associazione “Giovani 2017 3P Onlus”. Il nostro impegno – continua Don Garau – è guardare al sociale curandoci degli ultimi nel ricordo del Beato Puglisi come sacerdote che ha lottato contro la mafia e la cui morte non ha comunque interrotto il suo messaggio di semplicità, legalità e pace».