Ustica, il suo nome, prima dell’incidente del DC9 Itavia era legato alla splendida isola a 36 miglia circa da Palermo. Un’isola che da 41 anni, dalla sera dell’incidente aereo del DC 9 dell’Itavia in cui persero la vita 81 passeggeri, combatte una “battaglia aerea” nelle aule dei tribunali. Per le stragi di Lockerbie e del Ténéré sono bastati un paio d’anni di inchiesta per indicare i colpevoli; per Ustica non sono stati sufficienti quarantun anni. Ancora oggi esistono in Italia diverse scuole di pensiero non solo sulla responsabilità dell’attentato, ma persino sulle sue modalità. Perché è caduto in mare il DC-9 Itavia? Ad oggi sono trascorsi 41 anni e tanti aspetti della tragedia rimangono oscuri a partire dall’interrogativo di fondo su quanto avvenne quella notte nel cielo di quest’isola palermitana.
Nel libro “Ustica, un’ingiustizia civile”, edito da Rubbettino, gli autori il Gen. Leonardo Tricarico già capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Italiana, consigliere militare di tre presidenti del Consiglio, membro dell’associazione “Verità per Ustica”, oggi presidente della Fondazione I.C.S.A. (Intelligence Culture and Strategic Analysis) e Gregory Alegi, giornalista aerospaziale, docente alla LUISS di Storia e Politica degli USA nel Dipartimento di Scienze Politiche e curatore museale, spiegano l’incredibile contraddizione delle sentenze civili e penali di questi decenni nell’avvalorare la tesi della battaglia aerea nei cieli di Ustica rispetto per le quali mancano riscontri oggettivi e si ignori appunto la verità emersa dalle indagini tecniche. Gli autori chiariscono il perché la leggenda del missile, naufragata in Corte d’Assise e Cassazione, sia venuta nuovamente alla luce davanti a un giudice onorario aggiunto, fino all’assurdo risultato di due certezze inconciliabili. Un’ ”ingiustizia” che scaturisce dal fatto che lo Stato, i contribuenti, dovranno risarcire 300 milioni di euro per una battaglia che non c’è mai stata. Battaglia aerea che non ha fatto altro che scostare volutamente l’attenzione sulla ricerca dei veri responsabili e sulle cause del disastro.
L’Aeronautica Militare in questi decenni ne è uscita massacrata e con questo libro si vuol cercare anche di trovare la verità per fare uscire la Forza Armata dall’opacità che ha dato e da tanto al nostro Paese. Un libro dove i quattro generali processati per alto tradimento si rivelano, attraverso gli occhi di Tricarico e Alegi che li hanno conosciuti e frequentati a lungo, “come gentiluomini perseguitati per non aver avallato una ricostruzione che sapevano essere assurda“. “Ustica, un’ingiustizia civile” è articolato da testimonianze di prima mano, da uno scritto critico che ne sintetizza l’aggrovigliata vicenda e da un’appendice di documenti tra i quali spicca la sequenza di distruzione dell’aereo accettata all’unanimità dalla commissione nominata dallo stesso giudice istruttore Rosario Priore. Leonardo Tricarico e Gregory Alegi, valorizzano il lavoro compiuto dai giudici nelle aule per distinguere tra le voci mediatiche e i fatti reali e affrontano il nodo della differenza tra i processi penali ai vertici della forza armata, tutte conclusesi senza una sola condanna, e le cause civili, che hanno riconosciuto indennizzi per centinaia di milioni di euro.
Fabio Gigante