USTICA (PA) – L’isola di Ustica è stata recentemente al centro dell’attenzione nel mondo dell’archeologia subacquea, ospitando la Seconda Rassegna del Mare intitolata a Sebastiano Tusa. L’evento, che ha attirato oltre 300 partecipanti, ha celebrato l’importanza degli itinerari archeologici subacquei e il lascito dell’illustre archeologo siciliano.
Ustica detiene un primato significativo: qui Sebastiano Tusa inaugurò il primo itinerario subacqueo archeologico del Mediterraneo, aprendo la strada a un turismo archeologico sostenibile che coniuga esplorazione, conservazione e educazione. Questa iniziativa pionieristica ha ispirato progetti simili in tutto il mondo, confermando il ruolo centrale del Mediterraneo come scrigno di tesori storici sommersi.
La Rassegna, organizzata dalla Fondazione Sebastiano Tusa con il sostegno di numerose istituzioni regionali e locali, ha offerto un ricco programma di attività. I partecipanti hanno potuto godere di passeggiate guidate al Villaggio preistorico dei Faraglioni, visite alle grotte, e una varietà di attività acquatiche come vela, canottaggio, mermaiding e immersioni subacquee.
Particolarmente apprezzati sono stati gli incontri pomeridiani, moderati da Piero Prunetti di Archeologia Viva, che hanno affrontato temi cruciali come il futuro della ricerca archeologica a Ustica, la salvaguardia del paesaggio marino e la creazione di una rete del patrimonio subacqueo mediterraneo. Durante questi dibattiti è stata sottolineata l’importanza della Carta di Ustica, un documento che promuove la cooperazione nella gestione sostenibile del patrimonio culturale e naturale dell’isola.
L’evento ha visto la partecipazione di figure di spicco come Donatella Bianchi e Mario Tozzi, che hanno evidenziato le sfide attuali del Mediterraneo, tra cui il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. Il Professor Luigi Fozzati è stato insignito del Premio della Cultura del Mediterraneo Sebastiano Tusa per il suo contributo all’archeologia subacquea.
La Rassegna si è conclusa con la presentazione del libro “L’alito della Pantera” di Salvino Antioco e la mostra fotografica “Le Rosalie di Ustica“, offrendo uno sguardo unico sulla cultura e la storia dell’isola.
Valeria Li Vigni, Presidente della Fondazione Sebastiano Tusa, ha sottolineato l’importanza di Ustica per il compianto archeologo e il desiderio di far rivivere la tradizione della Rassegna Internazionale delle attività subacquee.
Questo evento non solo ha celebrato il ricco patrimonio culturale e naturale di Ustica, ma ha anche rafforzato l’impegno per la tutela e la valorizzazione del patrimonio sommerso del Mediterraneo, continuando il lavoro e la visione di Sebastiano Tusa.