UNIPA
La scienza dei dati e la formazione della prova nelle aule giudiziarie
Si è aperto questa mattina nella Sala Magna del Complesso monumentale dello Steri il workshop sul tema “La scienza dei dati e la formazione della prova nelle aule giudiziarie” organizzato dai Dipartimenti di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche e di Fisica e Chimica dell’Università di Palermo. Dopo gli indirizzi di saluto di Andrea Pace, Prorettore alla Ricerca, al Trasferimento Tecnologico e ai Rapporti con l’Amministrazione, Angelo Mineo, Direttore del dSEAS e Stefana Milioto, Prorettrice alla Qualità, Sviluppo e Rapporti con i Dipartimenti, si è tenuta la prima sessione nella quale sono intervenuti : Maurizio de Lucia, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, che ha presentato la Convenzione tra Procura della Repubblica e i Dipartimenti universitari dSEAS e DiFC, Francesco Petruzzella, della Procura della Repubblica di Palermo, che ha trattato il tema delle “infrastrutture dei dati nelle procure italiane: stato dell’arte, opportunità e rischi” e Paolo Pettine, T.Col. del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo della Guardia di Finanza che si occupato di “Digital forensics & digital investigation”. Chairman Salvatore Miccichè, del DiFC.
Il progetto culturale che sta alla base del workshop si inserisce nell’ambito della Legal Analytics che è un moderno strumento di analisi che applica al diritto tecnologie per l’estrazione di informazioni, da grandi quantità di dati, attraverso metodi automatici o semi-automatici e l’utilizzo scientifico e operativo delle stesse.
L’obiettivo a lungo termine di questo importante progetto è la creazione di un protocollo di lavoro condiviso che preveda, ad esempio, l’analisi testuale e il riconoscimento di immagini, con tecniche di Artificial Intelligence (machine learning e natural language processing), partendo dall’esame di grandi quantità di dati documentali, al fine di individuare relazioni statisticamente significative tra gli elementi presenti, passivamente o attivamente, nel contesto giudiziario, sociale ed economico a cui fanno riferimento i testi e le immagini prese in considerazione. Il materiale da sottoporre ad analisi può provenire da fonti ad accesso riservato (giudiziarie e investigative) ed, anche, da fonti aperte (media, open data, big data istituzionali), classificabili per livello di affidabilità e attendibilità.