All’ARS la norma dei diritti in discussione: un momento cruciale per le famiglie omogenitoriali
L’attesa del comitato ‘Esistono i Diritti’ e il sostegno di figure chiave per il riconoscimento legislativo
Palermo, 26 marzo 2024 – Questo pomeriggio, l’Assemblea Regionale Siciliana sarà il palcoscenico di un dibattito cruciale sulle famiglie omogenitoriali. La discussione ruoterà intorno a una mozione promossa dai deputati Stefano Pellegrino (Forza Italia), Gianfranco Miccichè (gruppo Misto) e Valentina Chinnici (Partito Democratico). La proposta legislativa intende esortare il governo regionale a richiamare l’attenzione del Parlamento nazionale sulle leggi già presentate alla Camera relative alla registrazione anagrafica di famiglie omogenitoriali, con l’obiettivo di superare le discriminazioni attuali che ledono i diritti dei minori e di affermare l’uguaglianza e la dignità di tutte le forme familiari, seguendo le indicazioni delle sentenze 32 e 33 del 2021 della Corte Costituzionale.
L’iniziativa sottolinea la necessità di colmare un vuoto legislativo e istituzionale che ha causato frizioni tra le istituzioni, evidenziato da casi di sindaci che hanno proceduto con la trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali e altri che si sono rifiutati, facendo fronte a successivi ricorsi legali, come evidenziato dal caso di Palermo. In questo contesto, il consigliere comunale Gianluca Inzerillo (Forza Italia) ha evidenziato come la commissione Bilancio abbia approvato due delibere per sanare debiti fuori bilancio di circa 13 mila euro, dovuti alle spese legali sostenute dall’amministrazione comunale in seguito alle sentenze favorevoli a due famiglie omogenitoriali che avevano impugnato il diniego di trascrizione dei loro figli nei registri anagrafici.
Per arricchire ulteriormente il dibattito, saranno presenti figure di spicco quali il presidente del comitato “Esistono i Diritti” Gaetano D’Amico, il deputato e già presidente dell’ARS Gianfranco Miccichè, la parlamentare Valentina Chinnici, il consigliere comunale Alberto Mangano, tra gli altri. La presenza di questi importanti attori sottolinea l’importanza della questione e la determinazione a promuovere il cambiamento legislativo necessario per garantire equità e riconoscimento a tutte le famiglie, sottolineando l’impegno verso una società più inclusiva e rispettosa dei diritti di tutti.
Il comitato “Esistono i Diritti”, da anni in prima linea nella battaglia per il riconoscimento e la tutela dei diritti civili, attende con grande aspettativa il dibattito di questo pomeriggio presso l’Assemblea Regionale Siciliana. La questione delle famiglie omogenitoriali, centrale nella mozione proposta dai deputati Stefano Pellegrino, Gianfranco Miccichè e Valentina Chinnici, rappresenta un punto cruciale nella lunga missione dell’organizzazione. Il comitato, animato da un costante impegno a favore dell’equità e dell’inclusione, vede in questo incontro un momento decisivo per l’avanzamento della legislazione a tutela delle famiglie omogenitoriali, una causa che ha sempre sostenuto con vigore e dedizione.
La presenza al dibattito di figure chiave come il presidente del comitato Gaetano D’Amico, il deputato e già presidente dell’ARS Gianfranco Miccichè, la parlamentare Valentina Chinnici, e il consigliere comunale Alberto Mangano, testimonia l’importanza attribuita all’evento e l’ampio sostegno che la questione raccoglie tra i vari attori sociali e politici. La mozione, che mira a colmare un vuoto legislativo per porre fine alle discriminazioni nei confronti delle famiglie omogenitoriali e riconoscere loro uguaglianza e pari dignità, è vista dal comitato come un passo avanti verso la realizzazione di una società più giusta e aperta.
L’auspicio del comitato “Esistono i Diritti” è che questo dibattito segni un momento di svolta, portando a modifiche legislative concrete che garantiscano i diritti preminenti del minore e la pari dignità di tutte le famiglie, in linea con i principi di uguaglianza che la Costituzione italiana sancisce e che la Corte Costituzionale ha ribadito nelle sue sentenze. Con fiducia e speranza, il comitato attende l’esito delle discussioni, pronto a continuare il suo impegno per la difesa dei diritti civili di ogni individuo, senza distinzione.