In occasione della Giornata della Memoria per le vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio, le ACLI di Palermo, con un progetto finanziato dal 5X1000, hanno realizzato un video con il coinvolgimento diretto degli anziani dei quartieri di Falsomiele e Brancaccio. Le mamme dello Spazio Gioco., i bambini della struttura Casa Al Bayt, che ospita le mamme e bambini vittime di violenza. I ragazzi, che si presenteranno da esterni per la licenza media, i componenti dell’associazione I ragazzi del sogno di 3P, alcuni bambini del recupero scolastico, ai VSC e volontari del Centro di Accoglienza Padre Nostro.
Il Video raccoglie i disegni le foto e i collage, realizzati dai partecipanti, che li hanno personalizzati mettendo in risalto il taglio intergenerazionale ispirato alle frasi più famose di Falcone e Borsellino. Un modo diverso per ricordare tutte le vittime coinvolte nelle stragi di Capaci e di via D’Amelio.
Il progetto già avviato da qualche anno, è frutto di un’attività di ricerca sul territorio. Che sviluppa la connessione, con l’interesse delle ACLI di Palermo, per le periferie. Per volontà progettuale prevede, da un lato, la costante ed attenta analisi dei bisogni, dall’altro uno studio, impostato sul modello della ricerca-azione, mirato alla rilevazione delle istanze, delle criticità e delle risorse del territorio della progettualità.
“Il messaggio che vorrei far passare-dichiara Tatiana Beninati, animatore di comunità- è quello che nonostante gli anni che passano e cambiano le generazioni, i loro insegnamenti continuano sempre ad essere vivi e condivisi dai più piccoli ai più grandi. La finalità della ricerca è individuare le caratteristiche e migliorare la problematica del contesto, attivando interventi modulati sulle specificità e attraverso il coinvolgimento di ogni singolo attore.”
“Il 23 maggio è il giorno nazionale della legalità-dichiara il presidente delle Acli Palermo, Nino Tranchina-ma è anche il giorno in cui dobbiamo onorare la memoria di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinari e Vito Schifani che persero la vita, per un attentato terroristico mafioso, per servire lo Stato. Il messaggio consegnato a questo video, che con l’innocenza dei bambini e la mano ferma dei più grandi, riprende lo studio d’ambiente realizzato dallo stesso Beato Padre Pino Puglisi, che, nei primi tempi della sua permanenza a Brancaccio come parroco intraprese per fondare la sua azione pastorale e sociale su un’analisi puntuale del territorio.”
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