“Il Green Pass penalizza il settore con perdita del pubblico più giovane.
Appello al Governo: evitiamo che il Green Pass svuoti le Sale Cinematografiche.
Tre giorni di protesta con chiusura di 300 sale cinematografiche in concomitanza con l’avvio dell’evento internazionale più importante del cinema italiano, la 78.Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
UECI, l’Unione Esercenti Cinematografici Italiani, chiama a raccolta tutti gli esercenti delle 300 sale cinematografiche in questa forte azione di protesta per spingere il Governo italiano a rimodulare l’applicazione del Green Pass e a trovare forme di sostegno adeguato e diretto per i gestori delle sale cinematografiche, colpiti ancora una volta dagli ulteriori effetti devastanti delle nuove restrizioni con gravi conseguenze, sia economiche che sociali.
Nel primo weekend dall’applicazione del Green Pass si sono registrati pesanti flessioni su presenze ed incassi.
La programmazione dei blockbuster estivi, con target di pubblico prevalentemente costituito da teenagers sarà pesantemente penalizzata dall’applicazione del Green Pass nelle prossime settimane, quelle in cui la ‘Ripartenza’ delle Sale, dopo mesi di chiusura e di restrizioni devastanti per l’intero settore, avrebbe dovuto essere garantita.
Anche per andare incontro alle gravi problematiche del settore dello spettacolo e dell’intrattenimento, in Francia l’età minima per presentare il Green Pass è stata alzata a 18 anni e in autunno sono già previsti ristori pari all’80% delle perdite subite per le aziende più danneggiate dal provvedimento.
Chiediamo che il Governo italiano faccia lo stesso per dare il tempo ai più giovani di ottenere il loro certificato verde e nello stesso tempo, non riportare le Sale alla chiusura per mancanza di pubblico e di quel prodotto che verrebbe ancora una volta spostato dalla fruizione sul Grande Schermo a quella domestica”.
Questo è quanto denuncia l’UECI in una nota stampa.
Il Presidente UECI Manuele Ilari dichiara che: “Il perdurare di questa drammatica situazione, che stravolge completamente il “Progetto di Ripartenza” dell’Esercizio, mette in pericolo migliaia di posti di lavoro e la vita stessa delle Imprese che da generazioni portano avanti con passione e coraggio il settore industriale delle Sale Cinematografiche nei territori, quali presidi fondamentali di socialità e cultura”.