Gli analisti internazionali e il governo ucraino concordano: Kiev ha bisogno di aerei per non soccombere a Mosca nella guerra dei cieli. E negli ultimi due giorni il presidente Volodymyr Zelensky ha incassato due successi importanti. Oggi ha annunciato di avere “raggiunto un accordo con il premier olandese Mark Rutte sul numero di F-16 da trasferire in Ucraina una volta che i nostri piloti e ingegneri avranno completato il loro addestramento”. Con un tweet, il presidente ha parlando di “42 jet” e affermato che “questo è solo l’inizio. Grazie Olanda”. Si tratta di “un altro passo fatto per rafforzare lo scudo aereo dell’Ucraina. Questi jet saranno usati per tenere lontani i terroristi russi dalle città e dai paesi ucraini”, ha aggiunto.
Nel frattempo ha avviato con Stoccolma colloqui per l’utilizzo dei Gripen svedesi, aerei da combattimento considerati seri avversari per i caccia russi Su-35. Durante una visita in Finlandia, il comandante in capo dell’aeronautica svedese Mats Helgesson ha dichiarato che il JAS 39 Gripen sarebbe stato in grado di distruggere il Su-35 russo senza problemi, specificando che è stato progettato proprio per questo. Punto di forza è l’elettronica, che può essere costantemente aggiornata, e in particolare la schermatura del segnale radar che permette al velivolo di entrare nelle linee nemiche senza essere avvistato.
Ieri Zelensky ha incontrato il primo ministro svedese Ulf Kristersson e hanno affrontato la questione dei jet JAS 39 Gripen a bordo dei quali, ha annunciato il presidente, i piloti ucraini stanno svolgendo un addestramento. “Oggi abbiamo discusso in dettaglio i passi futuri riguardanti la possibilità di aprire la questione della ricezione dei Gripen svedesi”, ha precisato Zelenskyy. In passato la Svezia si è mostrata restia alla fornitura, poiché la dotazione dei velivoli è limitata e necessaria alla difesa dei propri confini. Ma lo sblocco delle consegne a livello internazionale, secondo gli osservatori, avrebbe convinto Stoccolma a rivedere la propria posizione.
Gli Stati Uniti hanno dato il via libera al piano di invio degli F-16 da parte di Danimarca e Paesi Bassi, benché secondo alcuni analisti questi aerei non rappresentino l’arma risolutiva per sconfiggere Putin. Ma hanno elogiato i Gripen come una soluzione migliore per i soldati ucraini. Innanzitutto perché, grazie agli avanzati sistemi di guerra elettronica, sarebbero in grado di battere i jet russi Sukhoi, sfuggiti persino agli F-16. Inoltre gli esperti del Royal United Services Institute sostengono che la semplicità e la capacità dell’aereo di essere “rifornito di carburante, riarmato e sottoposto a manutenzione di base da parte di squadre di appena sei persone a terra” sarebbero utili agli ucraini che cercano di eludere la sorveglianza delle forze nemiche. Ci sono però due criticità: l’aereo non è mai stato utilizzato in combattimento ed è disponibile in numeri limitati. Dei sei Paesi che utilizzano il jet, solo due, Svezia e Repubblica Ceca, hanno sostenuto lo sforzo bellico ucraino. Brasile, Sudafrica e Thailandia rimangono neutrali e l’Ungheria ha rifiutato di fornire armi a Kiev.
Fabio Gigante