“Purtroppo si sta diffondendo il malcostume nel mondo del teatro di pensare a prestazioni sempre e solo a titolo gratuito, questo è l’effetto streaming con formule di intrattenimento o informazione online a costo zero il gioco è sempre al ribasso economico o alla gratuità, insomma alla luce dei fatti, oltre il danno, la beffa per i teatri”.
A denunciarlo è Maria Calabrese, Segretario Provinciale dell’UGL Creativi di Palermo.
“Lavorare quasi gratis, era già una prassi consolidata nel passato nel teatro italiano, adesso
nel clima di tragica emergenza che ci attanaglia sembra che il gesto generoso stia diventando la norma. Dobbiamo salvare il teatro e tutti i suoi lavoratori” così rilancia Maria Calabrese.
“Il Ministro Dario Franceschini ipotizza un Netflix della Cultura – spiega Calabrese – ovviamente disapproviamo la sua idea, il teatro non può subire la metamorfosi on demand, teatri d’opera, di prosa, teatro ragazzi, centri di ricerca, residenze sono i punti fermi della nostra vita e garantiscono presidi culturali nel tessuto urbano e sociale, gli stessi vanno sostenuti attraverso finanziamenti straordinari e finanziamenti ordinari garantiti sul medio e lungo termine, solo in questo modo si potrà puntare sulla rinascita dei teatri e con essi alla tutela di tutti i lavoratori”.
“Un sistema misto – conclude il Segretario Nazionale dell’UGL Creativi Giuseppe Cocco – un po’ come nel calcio, con interventi di sponsorizzazione, dirette streaming e pagamento dei diritti da parte delle televisioni che trasmettano anche in differita gli eventi teatrali potrebbe essere a nostro avviso il giusto compromesso fra il teatro reale e il teatro on demand di prossima generazione “.