Tra Taiwan e la Cina sale nuovamente la tensione. Sono 30 gli aerei militari cinesi, tra cui 22 caccia, che ieri hanno fatto un’incursione nell’area di difesa di identificazione (Adiz) di Taiwan, provocando la reazione dell’aeronautica.
Dopo le tensioni sulle parole del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden sulla difesa di Taipei in caso di attacco cinese, la prova di forza di ieri è la più grande dai 39 aerei del 23 gennaio scorso: potrebbe essere una risposta alla visita della senatrice Usa Tammy Duckworth per “discutere i nostri sforzi bilaterali per promuovere la sicurezza e la prosperità nell’Indo-Pacifico”, come ha scritto su Twitter la presidente dell’isola Tsai Ing-wen.
Secondo il Ministero della Difesa Nazionale (MND) di Taiwan si tratterebbe di due aerei di KJ-500, Airborne Early Warning and Control System – AEW&CS, con un sistema radar aviotrasportato utilizzato per la sorveglianza aerea e per tutte le funzioni C3 (Comando, Controllo e Comunicazioni); quattro aerei Shaanxi Y-8 (nome in codice NATO Cub), un quadrimotore turboelica ad ala alta impiegato ad uso militare principalmente per il trasporto tattico, due aerei da guerra elettronica (un Y-8 ELINT e Y-9 EW), sei caccia Shenyang J-16D, otto jet Shenyang J-11, quattro Chengdu J-10, caccia multiruolo di quarta generazione conosciuto in occidente come “Vigorous Dragon” (Drago Vigoroso); due Sukhoi Su-35 e due Sukhoi SU-30.
In risposta Taiwan ha organizzato una pattuglia aerea da combattimento, ha inviato allarmi radio e ha schierato sistemi missilistici di difesa per tracciare gli aerei militari cinesi, ha affermato l’MND. Il ministero della Difesa di Taiwan pubblica informazioni su questo tipo di voli dal 17 settembre 2020, in mezzo a un numero crescente di intrusioni nell’ADIZ della nazione da parte di aerei militari cinesi. Il numero più alto di incursioni segnalate quest’anno è stato di 39, il 23 gennaio.
Fabio Gigante