A comunicare la notizia il Procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina presso la Compagnia Carabinieri di Bagheria per illustrare i dettagli del triplice omicidio per cui sono in carcere Giovanni Barreca, padre e marito delle vittime, e una coppia di Palermo. All’origine del delitto pare ci fosse la volontà dei presenti di “liberare la casa dal demonio”. Anche la figlia diciassettenne della coppia, unica sopravvissuta, ha partecipato a quelle torture, per questo gli atti sono stati trasmessi alla Procura per i minori. “Un delirio mistico – chiarisce Cartosio – dominato da una fanatica religiosità. Abbiamo avuto molta collaborazione, sia ad Altavilla che a Bagheria, dove la 17enne e suo fratello di 15 anni frequentavano il liceo artistico“. “In contrasto con quelli che sono gli stereotipi del popolo siciliano, spesso omertoso, – ha dichiarato il Procuratore Cartosio, – abbiamo avuto la collaborazione di tante persone sia ad Altavilla sia Bagheria.
Nel territorio di competenza ci sono già stati dei comportamenti di matrice distorta. Per Cartosio, “questa tragedia rappresenta il massimo dell’immaginazione umana. Questo probabilmente è dovuto a un fenomeno molto diffuso di un modo di concepire la religione molto distorto in una situazione dove ci sono soggetti che si approfittano della debolezza e della vulnerabilità di altri soggetti”. “Rivolgo un appello – ha continuato ancora il Procuratore – soprattutto ai ragazzi: fate emergere certe cose. Una tragedia come questa dimostra come il silenzio può essere una condanna a morte”. Per il Generale di Brigata Luciano Magrini, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Palermo “i nostri Comandi sono aperti a ricevere queste situazioni per poterle esaminare e valutare. Abbiamo una rete anti violenza e nei nostri Comandi abbiamo delle stanze….“una stanza tutta per sé”. Si tratta di un luogo protetto realizzato all’interno delle Caserme dei Carabinieri e degli Uffici di Polizia per accogliere e ascoltare le donne, incoraggiarle a rivolgersi alle Forze dell’Ordine nei casi di violenza e abusi e sostenerle nel delicato momento della denuncia.
Fabio Gigante