L’assessore regionale all’Ambiente, Toto Cordaro, ha firmato il decreto che rilascia il Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) per uno dei progetti più attesi nel campo della gestione delle acque reflue in Sicilia.
Il progetto, presentato dagli uffici del Commissario straordinario unico per la Depurazione, Maurizio Giugni, è vitale per la città di Palermo e permette di recuperare anni di immobilismo, che hanno determinato l’attivazione della procedura di infrazione dell’Unione europea, a causa del mancato adeguamento alla direttiva comunitaria sulle acque reflue urbane.
L’intervento per Acqua dei Corsari prevede l’adeguamento e il potenziamento dell’esistente impianto di depurazione sino a una capacità di 880.000 abitanti ed è localizzato sulla costa nord-occidentale della Sicilia e precisamente a Sud-Est del Comune di Palermo; a seguito delle opere previste consentirà il trattamento dei reflui urbani della città di Palermo, di Ficarazzi, Villabate e della frazione di Portella di Mare del Comune di Misilmeri.
Il costo totale dell’intervento è pari a oltre 26,5 milioni di euro, finanziati con delibera del Cipe.
«Questo atto e questo progetto dedicati alla città di Palermo e ai palermitani siano di buon auspicio per il grande lavoro che attende il nuovo sindaco Roberto Lagalla – dichiara l’assessore Cordaro – L’autorizzazione di questo progetto testimonia come il governo Musumeci stia recuperando in fretta un gap strutturale e temporale straordinario. Grazie alla costante collaborazione con la struttura del Commissario per la Depurazione, stiamo definendo e approvando numerose procedure arretrate che daranno una svolta definitiva nell’ambito della gestione delle acque reflue per salvaguardare, con atti concreti, il nostro ambiente e ci consentiranno di uscire dalla procedura d’infrazione che pende sulle teste dei siciliani per la negligenza di chi ci ha preceduto. Resto convinto che, entro la fine della legislatura, concluderemo un iter che ci potrà vedere soddisfatti e, soprattutto, darà risposte concrete ai siciliani».
Caterina Guercio