Nella giornata di lunedì 17 gennaio, è stato inaugurato uno sportello antiracket al quale potranno rivolgersi i cittadini per tutelarsi dagli effetti della malavita. L’iniziativa è stata presentata presso la sede del Noda in via Giulio Cesare 1 F a Villabate, lì dove la mafia ha distrutto l’attività di un imprenditore. L’iniziativa antiracket arriva dal Cogi (Comitato collaboratori di giustizia) di cui è portavoce Maricetta Tirrito. Lo sportello sarà a disposizione di quanti vi si rivolgeranno con la consulenza di avvocati, psicologi e altre figure professionali.
Testimone dell’iniziativa Domenico D’agati imprenditore palermitano che come Libero Grassi si è ribellato alla mafia.
“Qui è dove la mafia ci ha fermato e da qui si deve ricominciare – ha detto ieri in conferenza stampa Tirrito – chi meglio dei collaboratori di giustizia può spiegare che un’ alternativa è possibile! Siamo stati in scuole, ministeri, nelle banche più grandi. Il Cogi si avvale di volontari ed è autogenerato quindi il nostro lavoro non si interrompe mai in attesa di fondi come spesso capita. Grazie anche a Domenico D’agati quanti denunceranno troveranno una rete di accoglimento totale”.
“Spesso gli imprenditori nel post denuncia si ritrovano immersi nello sconforto, ho dovuto fare i conti non solo con quello che mi ha fatto la malavita ma anche con quello che mi hanno fatto le istituzioni non supportandomi”, ha detto D’Agati.
Tra gli interventi anche quello di Riccardo Maiorca segretario del centro studi Paolo Giaccone: “ Grazie a Domenico D’agati per i molti spunti che ci ha dato, da lui ho appreso la parola trasformazione come antitesi a quello che vuole la mafia che vuole che tutto resti statico”. Presente anche Gaetano di Chiara, sindaco di Villabate: “Dall’ultimo commissariamento a oggi – ha detto – abbiamo intrapreso la strada della legalità grazie al lavoro di magistrati e forze dell’ordine che hanno ispirato giustizia e grazie a chi si spende in prima linea contro il pizzo”. Poi l’intervento di Vincenzo Oliveri magistrato ex presidente del Tribunale di Palermo che ha sottolineato: “Le leggi da applicare ci sono ma molto spesso mancano i fondi da destinare, quindi la magistratura fornisce il proprio parere ma il ministero dell’interno ha l’ultima parola. Lo sportello antiracket è una fortuna e suggerisco che il tutto avvenga in anonimato perché le vittime hanno bisogno di sentirsi tranquille”. E in tal senso arriva la rassicurazione di Tirrito: “Lo sportello sarà dotato di avvocati e psicologi che verranno due volte al mese da altre città, perché ci teniamo che ci sia una non continuità territoriale per garantire la maggiore sicurezza possibile. I cittadini possono contattarci anche in anonimo e tramite whatsapp, il Cogi è uno spione autorizzato che agisce anche senza denuncia esplicita”.