“Basta polemiche, passiamo ai fatti. Ed i fatti sono la riforma degli assetti organizzativi della Regione Siciliana e revisione dei dipartimenti, la riclassificazione e riqualificazione del personale e poi il via libera ai concorsi. Serve più coraggio e meno polemica, più responsabilità e concertazione e meno critiche. Ugl è pronta al confronto per consegnare alla Sicilia un moderno assetto amministrativo che guarda ai prossimi decenni”.
A dichiararlo Giuseppe Messina, Segretario Ugl Sicilia ed Ernesto Lo Verso, Segretario regionale Ugl/Fna commentando le esternazioni del Presidente della Regione sulla burocrazia.
“Non si può solo sparare nel mucchio come si evince dalle continue dichiarazioni del Presidente della Regione circa l’inefficienza dell’apparato burocratico, addebitando responsabilità ai dipendenti e definendoli fannulloni, gratta pancia e addirittura denunciando un dato secondo cui la Regione ha 13 mila dipendenti dei quali l’80% assolutamente improduttivi.
Ci chiediamo se tale dato scaturisca da un analisi fatta dall’Organismo di valutazione indipendente (OIV) o da altro organo e come mai non si siano ancora adottati i giusti provvedimenti avverso chi è responsabile della produttività di ogni dipartimento.
Non è nemmeno utile addebitare grave colpa all’ operato deisindacati definendoli “compiacenti” perché avrebbero sostenuto i lavoratori nell’utilizzo dello smart working in un periodo di grave emergenza pandemica, che poneva al centro la necessità di garantire la salute dei lavoratori.
Come Ugl chiediamo chiarezza, che si facciano i nomi dei compiacenti e di coloro che hanno sfruttato il momento per sfuggire dalle responsabilità attraverso una specifica indagine interna a tutela dei tanti dipendenti capaci”.
“E la polemica in atto – continuano – conferma ciò che diciamo da tempo in merito alla riforma necessaria e non più rinviabile della burocrazia a cominciare l’applicazione in toto del CCRL 2016/2018, ma ad oggi nulla è stato fatto. Di fatto e nella sostanza le responsabilità appartengono ai tanti livelli decisionali e operativi”.
“Ugl ha già esternato la propria posizione in un documento, consegnato al Governo regionale a conclusione del convegno dello scorso 15 maggio in concomitanza con la ricorrenza dell’Autonomia siciliana alla quale ha partecipato un terzo della giunta regionale.
Desta grande stupore l’atteggiamento polemico del Presidente, reiterato e ripetuto da tempo oramai e rivolto ai lavoratori e che, invece, a nostro avviso fa emergere una chiara disfunzione tra organo politico e alti burocrati, che va risolta una volta per sempre. Tra chi indica gli obiettivi politici e coloro che, norme e procedure alla mano, ne dovrebbero permettere il raggiungimento – aggiungono i due segretari dell’Ugl siciliana”.
Serve un esercizio di ascolto. Si ascolti di più i sindacati – rilanciano Messina e Lo Verso – perché siamo convinti che lo scontro mediatico produce strascichi inutili. Piuttosto registriamoche dopo due anni e mezzo di governo, con responsabilità da addebitare anche all’inerzia dei parlamentari a Sala D’Ercole, non si è voluto affrontare con serietà il nodo del funzionamento della macchina amministrativa, garantita ormai da decenni da dipendenti utilizzati e sfruttati con le qualifiche spesso non corrispondenti al carico di lavoro e in ambienti di lavoro troppo spesso non conformi alle norme che ne regolano la vivibilità.
Le esternazioni del Presidente della Regione Siciliana rimarcano un grande malessere che è del tutto evidente – sottolineano Messina e Lo Verso – così come è evidente che se l’80 per cento dei dipendenti è improduttivo come mai i Dirigenti Generali alla fine di ogni anno ottengono le pesanti indennità di risultato avendo raggiunto gli obiettivi. Quali obiettivi? Delle due l’una: o gli obiettivi non sono stati raggiunti con indubbie refluenzeerariali o qualche assessore ha assegnato finalità lontane dagli obiettivi politico-amministrativi individuati dalla giunta regionale e dovrebbe coraggiosamente compiere un passo indietro. In entrambi i casi cosa c’entrano i lavoratori?
Riteniamo – proseguono i sindacalisti – che sparare nel mucchio non rende giustizia alla quasi totalità dei dipendenti regionali che fino ad oggi hanno permesso di impegnare e spendere le somme che provengono dallUnione Europea, di fare ripartire gli Enti di Formazione, che erano in standby da parecchi anni, di incrementare gli incassi dalla vendita dei biglietti per i Siti Museali e tanto altro.
“Come Ugl – concludono Messina e Lo Verso – siamo pronti ad un serrato confronto e chiediamo al Presidente Musumeci, al quale riconosciamo la necessaria sensibilità per affermare le regole e rendere giustizia e rispetto a coloro che meritano, l’apertura di in tavolo vero e concreto di riforma per garantire efficienza alla Regione Siciliana con la preziosa e mai negata collaborazione dei Sindacati, superando questa fase di scollamento per isolare le mele marce e rendere giustizia a migliaia di dipendenti regionali che hanno garantito l’attività anche durante la fase dell’emergenza epidemiologica da Covid 19, rilanciando l’azione amministrativa, puntando sulla digitalizzazione, sulla riqualificazione ed aggiornamento, sull’accelerazione delle procedure per fornire risposte immediate e certe ai cittadini.