“SEGNALI DI CivilPA'” è il servizio de ilmoderatore.it
Alle segnalazioni che pervengono alla nostra redazione noi rispondiamo, ove possibile, rigirandole ai diretti interessati.
Oggi è ritoccato a RAP e l’azienda ha RISPOSTO con tempestività.
Qualcuno potrebbe perfettamente dire “ma che ci vuole il giornalista per far pulire?”
Noi rispondiamo sommossamente SI! Anche se non dovrebbe essere così e ciò accade perchè in ogni azienda qualche “spertuliddu” c’è sempre, ovvero qualche imboscato ,che non fa il suo dovere per cui è pagato, c’è.
E’ il nostro “Segnali di CivilPà” si è attivato per questo motivo.
Se da un lato c’è l’azienda che già soffre di molteplici problemi tra questi anche l’abbandono dell’Amministratore UNICO di Maggioranza: Il Comune, dall’altra ci sono due fattori che contribuiscono a rendere incivilPà la notra PAlermo: i cittadini che di “grascia” ne fanno vision di vita (zozzoni di Palermo) e una parte (fortunatamete piccola) di operai imboscati che fanno il minimo per non fare un cazzo.
L’attuale governance di RAP sentita al telefono, raccontava che, malgrado gli sforzi sopranaturali, non riesce a decollare proprio per molte di queste questioni.
Tra l’altro soffrono anche di carenza di personale dove una buona parte di questi è ormai over 50. C’è poi – molto determinante per la continuità aziendale – un abbandono o menefreghismo istituzionale che finisce per “ammazzare” l’azienda mezza “inchiummata” già di suo tra debiti con fornitori e crediti non riscossi per oltre 50 milioni di euro.
Somme che il Comune non ha erogato a RAP per via di quel bilancio che sbilanciò l’assetto finanziario della quinta città d’Italia nell’ombra e nel silenzio degli innocenti.
E Poi c’è Bellolampo che a breve imploderà, anche in questo caso, nel totale silenzio di tutte le istituzioni insieme al concorso per nuove assunzioni finito “a schifiu”.
Che dire allora?
I più scaltri suggeriscono l’azzeramento dell’azienda ripartendo da zero. Come se azzerandola si potesse risolvere il caso. Scusate il gioco dei “zeri”.
Ma sappiamo che non è così.
Di certo c’è che un tempo il Sindaco Orlando quando si muoveva seriamente sapeva come risolvere i casi della citta. Ultimamente, con non poco fatica, l’ha quasi dimostrato nuovamente e parzialmente, con l’utilizzo della tassa di soggiorno per dare ossigeno al Teatro Massimo. Detto Fatto!
Sul teatro Massimo a Orlando “u nu futti nuddu”.
Tuttavia la sua visione ormai è come la vista: la sta perdendo e gli occhiali non servono più a nulla.
Chiudiamo questo pezzo con una domanda al primo cittadino che certamente non avrà risposta: “Sindaco ma è porprio vero che “vossia” non è più capace di andare a ROMA e aprire un serio dialogo con il Governo Draghi per cercare di trovare soluzione ai tanti problemi di PAaermo?
Quale sia il dilemma e la risposta di certo non si sa. Sappiamo invece che per il visionario sindaco è oramai tempo di:
“AGNEDDU E SUCU E FINIU U VATTIU”