Tensione al Consiglio Comunale di Palermo: Il tema è sempre lo stesso: “le trascrizioni dei figli delle famiglie omogenitoriali“
Palermo, 5 agosto 2024 – Gaetano D’Amico, presidente del comitato “Esistono i diritti traspartito”, si è recato questa mattina al Consiglio Comunale di Palermo insieme agli amici del comitato, tra cui Eleonora Graziano, Antonino Martorana e Monica Bracco, per sostenere la mozione comunale proposta dal comitato stesso.
La mozione, che riguarda le trascrizioni dei figli delle famiglie omogenitoriali, è stata presentata nel mese di agosto del 2023. Dopo dieci rinvii e diverse conferenze dei capigruppo, che ogni volta stabilivano una pseudo data, la mozione è stata finalmente portata in aula oggi, dopo un anno.
Il consigliere comunale Milazzo si dice abbia preparato oltre 200 emendamenti contro la mozione comunale proposta dal comitato sulle trascrizioni dei figli delle famiglie omogenitoriali.
La mozione, che riguarda le trascrizioni dei figli delle famiglie omogenitoriali, ha visto l’adesione di diversi consiglieri comunali iscritti al comitato e non solo.
Durante la seduta, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Milazzo, è intervenuto contro la mozione, dichiarando che prima delle trascrizioni dei bambini delle coppie omogenitoriali, ci sono problemi più urgenti come quello dei rifiuti a Palermo. Un’argomentazione che, secondo molti, banalizza il tema dei diritti.
“Opinione rispettabile, opinabile, probabilmente non condivisibile ma certamente rispettabile,” ha dichiarato Gaetano D’Amico. Tuttavia, il dibattito si è acceso quando Milazzo si è rivolto all’assessore Ferrandelli, tra i firmatari della mozione e sostenitore del comitato “Esistono i diritti”. Milazzo ha infatti minacciato: “Assessore, se tu voti questa mozione, faccio saltare il tavolo di maggioranza.”
A questa affermazione, D’Amico è insorto gridando in maniera non violenta: “Consigliere Milazzo, Lei è un ricattatore. Lei sta ricattando l’assessore Ferrandelli.” In seguito a questa protesta, D’Amico è stato allontanato dall’aula.
D’Amico ha spiegato che la sua espulsione dall’aula è stata un atto per evitare discussioni sui diritti e soprattutto sulla mozione presentata dai consiglieri aderenti al Comitato. “Pertanto, è stato un atto che non mi ha permesso di poter continuare a promuovere la mozione per l’adozione dei figli delle famiglie omogenitoriali,” ha aggiunto.
L’incidente evidenzia le tensioni esistenti all’interno del Consiglio Comunale di Palermo e la continua lotta per il riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali. Il comitato “Esistono i diritti traspartito” continua a battersi per una società più inclusiva e rispettosa dei diritti di tutti i cittadini.