Schifani trionfa alle elezioni siciliane, rimpasto di governo all’orizzonte

Turano nel mirino della coalizione, FDL, ha tradito la coalizione

Schifani trionfa alle elezioni siciliane, rimpasto di governo all’orizzonte

Renato Schifani e la sua maggioranza di centro destra trionfano la prima prova elettorale significativa in Sicilia post Miccichè, con 1,3 milioni di elettori e quattro capoluoghi alle urne. Il centrodestra, con il proporzionale, vince al primo turno in 7 comuni su 15, mentre altri vanno al ballottaggio.

Netta la vittoria del centrodestra, con Fratelli d’Italia (FdI) che beneficia della popolarità di Giorgia Meloni, venuta a Catania per affiancare Enrico Trantino nella più importante corsa a sindaco. La Lega, grazie all’effetto Sammartino, se la cava bene nel catanese, meglio in provincia, e anche nella stessa città. I risultati di Forza Italia sono eterogenei, con alcune aree che hanno ottenuto ottimi risultati e altre meno.

La nuova DC e l’Mpa contribuiscono al successo e elettorale soprattutto nei comuni più piccoli. 

Prende sempre più forma che a Palazzo d’Orléans venga messa sul tavolo l’ipotesi di un rimpasto, approfittando del caso Trapani che coinvolge e travolge  Mimmo Turano e del mancato sostegno della Lega a Miceli.

 

Turano in effetti ha sfidato il Presidente Schifani, Fratelli d’Italia e tutto il Centro destra, creando imbarazzo e malessere nella coalizione di cui dovrà rispondere, tra le altre cose, l’assessore alla Formazione è reduce del “quasi commissariamento” del suo assessorato denunciato dagli ENTI per immobilismo. Schifani, in quell’occasione aveva dato parola di “urgente cambiamento” bypassando difatti il titolare della delega.

Tuttavia, è improbabile che la composizione della giunta venga modificata prima dell’estate, in quanto sarebbe più opportuno considerare i cambiamenti dopo un anno dall’elezione.

Le opposizioni, dall’altra, si leccano le ferite della pesante sconfitta. La Schlein non ha convinto nemmeno gli affiliati storici di sinistra. In questa situazione si vocifera che il fallimento in Sicilia sia anche colpa di  Barbagallo (PD) che Di Paola del Movimento 5 Stelle (M5S). In molti chiedono immediatamente  “la testa” dei due.

Tuttavia, entrambi hanno espresso l’intenzione di continuare il dialogo attraverso un ampio spettro politico.

Cateno De Luca è un caso particolare che a Taormina vince senza fatica sindaco,. Scateno per la quarta volta farà il Sindaco.

FdI è l’unico partito a fare piazza pulita nelle maggiori città alle elezioni, assicurandosi seggi nei quattro comuni di Catania, Siracusa, Ragusa e Trapani. A Catania FdI ottiene circa il 16% dei voti (con la lista di Enzo Trantino circa l’8%).

Anche Forza Italia ottiene risultati promettenti a Catania, con circa il 12% di consensi, seguita da Prima l’Italia-Lega con l’11%, l’Mpa con il 6%, più il 10% della lista Grande Catania, e il Pd che supera il 6% .

A Ragusa FdI è l’unica forza all’interno della coalizione a centrare l’obiettivo, ottenendo il 6,6% dei voti, mentre a Trapani, insieme al partito della Meloni (6,33%), entra anche Mpa in consiglio comunale con il 5,7%. FdI (9,56%), Mpa (8,76%) e Forza Italia (7,07%) guadagnano a Siracusa, mentre scende Prima l’Italia-Lega (4,84%).

Il Movimento 5 Stelle riesce a salvare la faccia a Ragusa (5,19%) e spera nel successo a Catania (poco sopra il 5%), ma fallisce a Trapani (4,12%) e Siracusa (3,99%). Meglio il Pd, che supera l’8% a Catania, il 6,16% a Siracusa e il 7,34% a Ragusa.

A Trapani il Pd, senza simbolo e camuffato all’interno di liste civiche, ha contribuito alla vittoria di Giacomo Tranchida, sostenuto anche dai leghisti locali (anch’essi senza simbolo).

FdI prende di mira il consigliere regionale e leghista Mimmo Turano, che, pur assicurando la sua fedeltà alla coalizione, non è riuscito a convincere alcuni dei suoi sostenitori ad allinearsi con Miceli.

Le elezioni siciliane si sono rivelate un successo significativo per Renato Schifani e la sua coalizione di centrodestra. Con Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e altri partiti alleati che ottengono vittorie in diversi comuni, la leadership di Schifani si rafforza. Per Il centrosinistra invece è tutto da rifare, rivedere strategie, impostazioni e soprattutto modo di interfacciarsi con la comunità che certamente non vive di ideologie, semmai di fatti di vita reale.

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