Immobile a Borgo Nuovo, scandalo di gestione: tra denunce e responsabilità
Palermo vive giorni di acceso dibattito attorno alla gestione di un immobile pubblico nel quartiere di Borgo Nuovo, utilizzato come centro sociale per anziani. Si tratta del Centro anziani Santa Cristina
La denuncia è dei Figuccia che scrivono dell’immobile utilizzato per attività a pagamento anziché per funzioni comunitarie gratuite. Le voci di feste private, lezioni di ballo a pagamento, tornei e altre iniziative hanno sollevato un polverone di polemiche, con al centro della tempesta le accuse mosse dalla famiglia Figuccia, rappresentanti della Lega.
Sabrina Figuccia, capogruppo della Lega in consiglio comunale, e Vincenzo Figuccia, deputato regionale, hanno portato alla luce – così come dicono – l’uso improprio dell’immobile, sottolineando come questo dovrebbe essere restituito alla comunità per attività di volontariato e presidi di legalità. “La legge è uguale per tutti,” afferma Vincenzo Figuccia, evidenziando l’iniquità di una gestione che favorisce “amici del politico di turno” a discapito della collettività e del rispetto delle regole.
La questione ha sollevato non pochi interrogativi sulla trasparenza e legalità nella gestione degli spazi pubblici. Il centro, che avrebbe dovuto essere un punto di riferimento per gli anziani del quartiere, sembrerebbe – così come dicono i Figuccia – ora un simbolo di gestione opaca e di privilegi ingiustificati. L’appello dei due componenti della Lega mira a una maggiore equità e trasparenza nell’assegnazione e utilizzo degli spazi pubblici, con un invito a rivedere le procedure di affidamento per garantire un’effettiva utilità sociale.
L’Istituto Autonomo Case Popolari chiamata a rispondere scrive “Noi non gestiamo la locazione poichè l’immobile è stato dato in gestione al Comune di Palermo tanti anni addietro”
La risposta dello IACP, pertanto, aggiunge un ulteriore strato alla complessità della vicenda. Emergono dettagli su una storica mancata corresponsione di canoni di locazione da parte del Comune di Palermo, con lo IACP che ora reclama arretrati per 2,8 milioni di euro. La situazione è complicata da delibere comunali risalenti al 1985 e al 2006, che vedevano il Comune impegnato ad acquisire l’immobile, impegno mai onorato e che adesso il Comune dovrà farsi carico.
In questa intricata tela di rapporti istituzionali, responsabilità e accuse, emerge un quadro di mancata vigilanza e di gestione discutibile degli spazi pubblici. Il dibattito tra Comune e IACP, con la denuncia dei Figuccia, pone in evidenza la necessità di una maggiore attenzione alla legalità e alla trasparenza, soprattutto quando in gioco ci sono beni comuni e l’interesse della collettività.
Il caso di Borgo Nuovo diventa così emblematico delle sfide che Palermo e altre città si trovano ad affrontare nella gestione delle risorse pubbliche, richiamando tutti gli attori coinvolti a una riflessione profonda sui valori di equità, legalità e responsabilità sociale.
La denuncia e le accuse
In risposta alle accuse mosse da Sabrina e Vincenzo Figuccia, Il presidente della V circoscrizione di Palermo Andrea Aiello, evidenzia invece il valore del centro come fiore all’occhiello del quartiere. Aiello descrive un centro vibrante di attività inclusive e aperte alla comunità, come doposcuola, corsi d’inglese, attività fisica, e spettacoli gratuiti. Critica le accuse di gestione impropria come fuorvianti e invita a una valutazione diretta delle iniziative del centro, che mirano all’inclusione e alla partecipazione comunitaria, piuttosto che alla chiusura e all’esclusività.
La dichiarazione di Andrea Aiello
“Non ho potuto fare a meno di leggere le dichiarazioni del Deputato Regionale Vincenzo Figuccia e non posso nascondere il mio stupore. Sì, stupore. Mi sorprende l’attenzione di un membro dell’ARS, eletto per affrontare tematiche ben più ampie che non il confine di un singolo quartiere, su una realtà come il centro sociale di Borgo Nuovo. Questo centro, per la nostra circoscrizione, è un vero e proprio fiore all’occhiello: un luogo che rendiamo disponibile in uso temporaneo per associazioni, scuole, parrocchie e per l’intera comunità. Desidero ricordare che ho personalmente autorizzato il cittadino Angelo Figuccia per un’assemblea cittadina, che si è rivelata poco partecipata, sì, ma è importante sottolineare come, nel corso degli anni, la famiglia Figuccia abbia partecipato attivamente alla vita del centro, celebrando ricorrenze e momenti di aggregazione. È paradossale pensare che, proprio nel 2024, il centro venga etichettato come emblema di illegalità. Al momento, il centro ospita attività di valore come doposcuola, corsi d’inglese, palestra e corsi di ballo, oltre a spettacoli di noti artisti, tutti aperti alla comunità e frutto di un’autorizzazione d’uso pro tempore da parte della circoscrizione. Come Presidente della V Circoscrizione, mi sono sempre impegnato a favore delle problematiche territoriali, e il Centro diurno Anziani ne è un esempio lampante. Mi chiedo come sia possibile che il deputato Figuccia, dopo anni di apparente disinteresse, ora emerga con un coinvolgimento critico. Il nostro centro è simbolo di inclusione e condivisione, non di esclusione o attività improprie. Invito dunque il Deputato Figuccia a frequentare personalmente il centro, per constatare di persona le attività che vi si svolgono, sperando che ciò possa trasformare la sua percezione da distruttiva a costruttiva. Avrei auspicato un dialogo diretto su come poter contribuire insieme al benessere del quartiere, piuttosto che assistere a iniziative unilaterali di denuncia che non rispecchiano la realtà dei fatti.”
La redazione contatta lo IACP