Con la legge delega di riforma fiscale (legge n. 111/2023) prevede significative novità in materia tributaria, quali:
- La riduzione delle quattro aliquote dell’Irpef;
- Iva azzerata per i beni di prima necessità;
- Sanzioni pensali attenuate per i contribuenti che si sono trovati impossibilitati a pagare nonché per le imprese che collaborano;
- Riforma del processo e il funzionamento delle Commissioni Tributarie in modo da garantire una maggiore efficienza nella gestione del contenzioso.
Dunque, con tale riforma si vuol revisionare un sistema fiscale “vetusto” affinché possa rispondere alle esigenze di crescita economica per mezzo dell’aumento dell’efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui redditi derivanti dall’impegno dei fattori di produzione e per ridurre al minimo l’evasione fiscale attraverso una procedura di razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario, nonché attraverso la graduale riduzione degli adempimenti a carico dei contribuenti.
Cosa consiste la graduale e riduzione delle aliquote Irpef dal 2024?
Nel rispetto del principio di progressività e nella prospettiva della transazione verso un sistema di aliquota impositiva unica (nota come FLATAX), la riforma fiscale prevede una graduale e progressiva diminuzione delle aliquote sul reddito delle persone fisiche (IRPEF). Difatti, l’imposta progressiva è tale poiché si applica sui redditi imponibili con aliquote crescenti che dipendono dagli scaglioni di reddito.
Vediamo cosa cambierà
La legge 234/2021 di attuazione con la manovra dell’anno 2022:
- 23% fino ad un massimo reddituale di 15mila euro;
- 25% fino ad un massimo reddituale di 28mila euro;
- 35% fino ad un massimo reddituale di 50mila euro;
- 43% oltre 50 mila euro di reddito.
Con le provabili aliquote introdotte dalla nuova riforma:
- 23% aliquota fino ad un massimo di 28mila euro;
- 25% scompare
- Persistono le aliquote del 35% e 43% con gli stessi parametri sopra elencati.
Dunque, con la nuova riforma si riducono le aliquote da 4 a 3 in relazione ai redditi percepiti dal contribuente, difatti, il risparmio effettivo per il contribuente si determina una volta sottratta all’Irpef lorda le varie detrazioni d’imposta, attraverso un operazione di calcolo, che si generalmente avviene con la dichiarazione dei redditi con modello 730.
Con la manovra finanziaria prevede anche un cambiamento in materia di IVA, cosa cambia?
La nuova manovra prevede sull’IVA (IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO) una vera e propria armonizzazione con la normativa e le regole europee, al fine di ottenere una omogeneizzazione del trattamento IVA per beni e servizi simili in grado di soddisfare le esigenze primarie di rilevanza sociale. Si prevede la riduzione di un’aliquota pari a “zero” da applicare su beni e servizi di prima necessità.
Inoltre, con la nuova manovra verranno anticipate ulteriori “benefici” come il nuovo decreto energia, la revisione dei bonus sociali come quello sull’energia elettrica nonché un pacchetto aiuti per le persone meno agiate con redditi bassissimi.
La materia in oggetto necessita di ulteriori approfondimenti per la quale bisogna esaminarli in relazione al singolo caso concreto. Per maggiori informazioni e/o pareri in merito alla questione consultate il sito www.avvocatoquartararo.eu