ADR “alternative dispute resolution” il mezzo alternativo alla giustizia ordinaria per mezzo del quale si tende a dirimere bonariamente i conflitti tra le parti, tramite la figura di un soggetto parziale “mediatore” che prescinde dalla decisione del giudice.
Ci sono diversi tipi di mediazione:
- La mediazione commerciale e civile;
- La mediazione familiare.
Oggi ci occuperemo della mediazione familiare.
Cosa s’intende per mediazione familiare?
Con la mediazione familiare s’intende quel percorso di riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o a seguito di una separazione e/o divorzio. La mediazione familiare è un intervento professionale cui può usufruire la coppia separata o in via di separazione, qualora espliciti il bisogno di un tempo e di uno spazio appositi per pensare alla riorganizzazione familiare. Durante il percorso di mediazione, i soggetti interessati sono coordinati dal mediatore familiare ad elaborare gli accordi che meglio soddisfino i bisogni di tutti i membri della famiglia con riguardo ad eventuali figli minori e maggiorenni non economicamente autonomi.
In tema di mediazione familiare si discute:
- Affidamento condiviso dei figli;
- Analisi dei bisogni di genitori e figli;
- Continuità genitoriale;
- L’eventuale calendario del genitore non affidatario;
- Le vacanze;
- I modi e tempi di frequentazione tra i figli e i componenti della famiglia d’origine;
- Le scelte educative;
- La comunicazione della separazione dei figli;
- La comunicazione dei genitori;
- Le problematiche legate alla famiglia ricostituita ed allargata;
- Le questioni economiche (determinazione assegno di mantenimento a favore del partner e dei figli, assegnazione della casa coniugale, divisione dei beni comuni ecc…).
Quali sono i vantaggi del percorso di mediazione rispetto la separazione in sede giudiziale?
Sicuramente il percorso della mediazione familiare assistita da un mediatore ha dei vantaggi a livello individuale poiché:
- Espressione e rielaborazione del “lutto” della separazione insieme ad un soggetto terzo;
- Analisi delle conseguenze personali derivanti dalla separazione;
- Miglioramento della capacità di comunicazione fra gli ex-coniugi;
- Continuità genitoriale e responsabilità del reciproco ruolo genitoriale;
- Elaborare accordi autonomi senza deleghe all’autorità giudiziaria in modo paritario senza imposizioni del genitore economicamente o emotivamente più forte.
- Tempistiche fortemente ridotte rispetto le controversie giudiziarie.
Inoltre, la mediazione familiare non è una “terapia di famiglia” ma un intervento strutturato, circoscritto nel tempo (varia in relazione alla copia dalle 8/10 sedute circa) con interventi e obiettivi definiti al fine raggiungere un accordo in presenza di un mediatore in maniera bonaria tra le gli ex-partner.
Come si svolge la mediazione familiare?
La mediazione familiare si svolge attraverso una serie di incontri che possono variare da un minimo di 8 sedute ad un massimo di 10 a volte capita anche 12/13 sedute. Il fine è quello di redigere attraverso un percorso assistito da un soggetto terzo il “mediatore” un documento di accordo che i coniugi presenteranno al Giudice per la ratifica ufficiale della separazione/divorzio.
La mediazione si divide in due fasi:
- FASE di PRE-MEDIAZIONE
- FASE della MEDIAZIONE
La prima fase è propedeutica e necessaria a chiarire la situazione familiare in generale ed individuare i problemi specifici da affrontare, in modo da poter verificare la sussistenza di una reale volontà delle parti di giungere ad un accordo attenuando la conflittualità, in modo da poter aprire “il tavolo della mediazione” necessario per affrontare in maniera bonaria la seconda fase.
La seconda fase di mediazione e/o negoziazione degli accordi con l’ausilio del mediatore su tutti gli aspetti che coinvolgono la riorganizzazione familiare (il “quantum” dell’assegno familiare, l’orario dei figli minori e il corrispettivo assegno di mantenimento ed eventuali divisioni patrimoniali ecc…). Dopo la discussione, si procede la redazione dell’accordo familiare che viene siglato e firmato da parte di tutti componenti ed autenticato dal mediatore.
Infine il ruolo del mediatore familiare è quello di portare l’ex-coppia a trovare un accordo durevole e mutualmente accettabile, tenendo conto dei bisogni di ciascun componente della famiglia e in modo particolare dei figli (minori e maggiorenni), attraverso uno spirito di corresponsabilità e di uguaglianza del ruolo del genitore senza alcuna ostilità e conflittualità tra gli stessi. Ecco perché la mediazione familiare si rileva uno strumento efficace e positivo per risolvere i conflitti familiari alternativa alla via giudiziale.
La materia in oggetto necessita di ulteriori approfondimenti per la quale bisogna esaminarli in relazione al singolo caso concreto. Per maggiori informazioni e/o pareri in merito alla questione consultate il sito www.avvocatoquartararo.eu