a cura dell’avvocato Francesca Paola Quartararo
Il contratto matrimoniale comporta dei vantaggi e svantaggi a livello fiscale, la gestione dei rapporti fiscali dipende dalla specifica situazione e dal reddito prodotto dalla coppia sposata.
Quali i vantaggi nel matrimonio?
In molti casi, il matrimonio può essere conveniente se uno dei coniugi disponga di un reddito basso (da zero e comunque non superiore ai limiti annuali stabiliti dallo Stato);
In tal caso si ha diritto:
- Detrazione per coniuge a carico cioè il coniuge lavoratore avrà il diritto a percepire un sostegno economico erogato dall’Inps;
- Si può avere diritto ad ottenere l’assegno sociale (dagli over 67 se il reddito della coppia non supera ed è inferiore a limiti annui stabiliti dallo Stato);
- Sempre con un ISEE basso si possono ottenere altri ammortizzatori sociali/statali.
- Congedo matrimoniale, ovvero quel periodo di assenza giustificata dal luogo di lavoro che non sostituisce le ferie maturate;
- Spese mediche possono essere detratte entro un determinato limite, anche dall’altro coniuge che non le ha sostenute materialmente qualora questo abbia una maggiore capienza fiscale;
- Detrazioni sul mutuo, ovvero gli interessi passivi sul mutuo legato all’acquisto della casa cointestata, possono essere detratti da uno solo dei coniugi che abbia maggior capienza fiscale;
- Reversibilità della pensione e successione ereditaria: la reversibilità garantisce al coniuge superstite di continuare a percepire la pensione mentre la successione permette di entrare nei beni ereditari in condivisione (eventuale) dei figli;
- Nel caso di superstite del coniuge v’è anch’e il diritto di abitazione vita natural durante.
Quali svantaggi nel matrimonio?
- Perdita del “bonus prima casa” esezione IMU, ovvero quando i coniugi possiedono due case nello stesso Comune, poiché dovranno pagare l’IMU e TARI su due abitazioni; nel caso di separazione, ogni ex-coniuge potrà fissare la propria residenza in un abitazione diversa ottenendo l’esenzione IMU e Tasi prima casa.
Difatti, al fine di evitare “separazioni fittizie” il Comune di residenza potrebbe avviare verifiche sulla base dei consumi di acqua, luce e gas, dal quale potrebbero derivare delle sanzioni con relativi interessi;
- ISEE, se entrambi i coniugi hanno un reddito tale da superare le soglie minime previste dallo Stato perdono tutti gli incentive/ammortizzatori sociali ai quali potrebbero aderire (si pensi al reddito di cittadinanza e/o alla pensione di cittadinanza);
- Il matrimonio non conviene allorquando si è in comunione dei beni, uno dei due coniugi ha dei debiti, perché in tal caso l’intero patrimonio familiare potrebbe essere pignorato. Difatti, in costanza di matrimonio si consiglia di optare per una “separazione dei beni” al fine di tutelare entrambi i coniugi da eventuali situazioni debitorie.
- In caso di divorzio, c’è l’assegno di mantenimento in favore del coniuge con reddito più basso;
- In caso di divorzio ex-coniuge può rivendicare il 40% del TFR maturato durante il periodo in cui la coppia è stata sposata.
- Altro svantaggio del matrimonio, in caso di separazione sono i problemi con l’affidamento dei figli, sia per l’affido congiunto e/o esclusivo.
Infine, decidere di sposarsi presenta dei benefici legali e fiscali ma anche diversi svantaggi tributari, tutto sommato, espone la coppia ad una serie di interrogati di ordine finanziario e monetario.
La materia in oggetto necessita di ulteriori approfondimenti per la quale bisogna esaminarli in relazione al singolo caso concreto. Per maggiori informazioni e/o pareri in merito alla questione consultate il sito www.avvocatoquartararo.eu