La storia si ripete e torna più attuale che mai. Dopo la pandemia di influenza (nota come COVID-19 e le sue varianti) che ha colpito il mondo da oltre due anni ed ancora persiste, si è aggiunta a tanta costernazione e demoralizzazione generale la guerra in Ucraina.
La lotta armata tra Ucraina e Russia, nonostante i ripetuti tentativi diplomatici, è arrivata ad un punto di non ritorno, la guerra è iniziata. La crescita economica globale influenzata dal conflitto armato patisce una randellata proprio mentre il governo europeo e statunitense speravano di superare lo stato d’emergenza sanitario.
Quali sono le conseguenze economiche sul mercato italiano?
Ucraina è uno Stato dell’Europa Orientale con un vasto mercato interno, la cui ricchezza è la produzione di grano, definita “Ucraina il granaio del mondo”, l’estrazione mineraria nonché il maggior esportatore al mondo di olio di girasole, zucchero e miele. Inoltre, Ucraina è il primo produttore di gas. Con la guerra in atto, si alza l’allerta sulle forniture di gas e di altre materie prime, tra cui il grano, mais e l’acciaio. Il blocco delle importazioni dall’Ucraina fa schizzare i prezzi del grano, mais mettendo in “ginocchio” l’intero settore agroalimentare, quello degli allevamenti e gli stabilimenti siderurgiche.
L’AUMENTO DEI PREZZI
Il conflitto e il conseguente disavanzo di rifornimenti condurrà ad una inevitabile aumento dell’inflazione del prezzo per i beni di prima necessità quali:
- Pane;
- Pasta;
- Biscotti;
- Farina;
Il deficit del mais, produrrà un “effetto cascata” per le ripercussioni alimentari nel mangime degli animali con conseguente ulteriore aumento del prezzo della carne, del latte e di tutti i derivati come il formaggio, mozzarella e tutti gli altri prodotti caseari.
L’Italia è uno Stato membro dell’Unione Europea e partner della NATO. Importante sottolineare queste caratteristiche, proprio perché tutti i paesi dell’Unione Europea hanno adottato in modo unitario ed armonico un pacchetto sanzionatorio contro la Russia, inasprite dopo l’invasione dell’Ucraina.
Le sanzioni imposte alla Russia, quali ripercussioni avranno sull’ITALIA?
Dall’Unione Europea agli Stati Uniti passando per il Giappone nonché la comunità internazionale ha imposto nuove sanzioni a Mosca proprio per condannare il leader russo “Putin” e porre fine ad una guerra appena iniziata che potrebbe sfociare in un terzo conflitto mondiale, per mezzo di strumenti economici e diplomatici.
- Il congelamento dei beni di oligarchi russi;
- Il rublo (la moneta russa) segna record negativi contro il dollaro americano;
- La Russia viene esclusa dal Swift (rete di sicurezza che permette le transazioni per le istituzioni finanziarie);
- Il mondo internazionale ha inoltre bloccato le esportazioni del settore tecnologico al fine di evitare la possibilità di nuove e avanguardia strategie militari;
Ma che impatto hanno le decisioni sanzionatorie adottate contro la Russia sull’economia dei paesi?
Sicuramente gli Stati Europei possono subire pesanti conseguenze, in particolar modo il fabbisogno energetico dell’Italia dipende dalle importazioni di gas russo nonché con il crollo delle borse e l’eccessivo aumento del prezzo sulle materie prime, si potrebbe riverberare sul rincaro delle bollette di gas. Per adesso le conseguenze delle sanzioni economiche alla Russia hanno forti ripercussioni sulla nostra economia determinato non solo dagli aumenti dei costi dell’energia, ma la Russia è un grande esportatore di alcuni metalli che vede vertiginosamente aumentare i prezzi.
Le proiezioni sull’economia mondiali dopo l’invasione sono state di grande impatto economico e finanziario le quali potrebbero cambiare se l’Occidente decidesse di sanzionare le forniture di energia o la Russia di interromperle, proprio per questo l’Unione Europea sta lavorando sulla possibilità di ridurre notevolmente la sua dipendenza dal gas russo.
Ecco, perché ci si pone una domanda come mai ancora la sanzione relativa allo “Swift” non è stata ancora applicata?