In arrivo la rivoluzione della busta paga, per mezzo della manovra finanziaria dell’anno in corso che, tra le principali novità risulta la riforma dell’IRPEF.
Cosa è l’IRPEF?
IRPEF acronimo di imposta sul reddito delle persone fisiche. Tutti i soggetti che hanno un reddito – definiti “contribuenti”- sono tenuti a pagare questa imposta tributaria, purché siano residenti o aver conseguito il reddito in Italia.
Esistono differenti tipi di reddito:
- Lavoratore dipendente
- Lavoratore autonomo
- Da impresa
- Da capitale
- Fondiario
- Diverso
Inoltre i differenti redditi (i quali hanno una base imponibile differente) hanno una fonte di guadagno che può derivare da Salario/Stipendio oppure rendite/plusvalenze/dividendo e, hanno criteri di calcolo differenti quali la Competenza o la Cassa.
Facciamo un esempio:
Caio, lavoratore dipendente presso un impresa ha uno stipendio parificato al numero di ore lavorative che svolge, l’irperf sarà calcolato sul 100% dello stipendio percepito, salvo gli oneri sociali inps (se il lavoratore ha un disabile o assegni familiari) e inail.
Inoltre, IRPEF è un’imposta progressiva, cioè che non tutti i contribuenti pagano la stessa aliquota, quest’ultima cambia in base al suo valore, per esempio, un reddito dal 0 a 15.000 euro sarà applicata un’aliquota del 23% per scaglione e, ad un reddito di 55.001 a 75.000 euro una aliquota del 41% fino ad arriva ad un’aliquota del 43% per redditi superiori al 75.000€.
Cosa cambia con la riforma IRPEF in busta paga 2022?
Le prossime buste paga saranno sicuramente più alte, soprattutto per i lavoratori dipendenti. Con la legge di Bilancio, la quale interviene non solo sulle modifiche dell’Irpef e delle detrazioni dal lavoro dipendente, ma si aggiunge il “Bonus Renzi” (trattamento integrativo fino a € 100,00 per un totale di €1.200,00 annui, per i redditi che arrivano fino a € 28.000,00). Oltre l’introduzione dell’assegno Unico (a decorrere dal 1 marzo) e abolizione degli assegni per nucleo familiare (ANF) e delle detrazioni per figlio a carico di età inferiore anni ventuno.
Dunque, dal 1 marzo 2022 sarà erogata direttamente dall’INPS e calcolata in funzione dell’ISEE e del numero dei figli minorenni a carico e maggiorenni fino a 21 anni e, in pari data saranno aboliti:
- Assegni per nucleo familiari;
- Le detrazioni per figli a carico, eccezion fatta per quelli di età pari a superiori a 21 anni;
- Le detrazioni e gli ANF non comparirà più in busta paga e il loro posto sarà preso dall’Assegno Unico.
Facciamo un esempio: Tizio nel mese di febbraio, compenso lordo € 2.000,00 su cui saranno trattenute € 183,80 (INPS) € 250,00 (IRPEF) per arrivare ad un netto di € 1.500,00 (circa) a cui si dovranno aggiungere gli ANF (calcolati in base al reddito e componenti del nucleo familiare) e il Bonus Renzi di € 100,00, arrivando ad un compenso in busta paga di € 1800,00 circa.
Dal marzo 2022 con l’introduzione dell’assegno unico (scomparsa delle detrazioni per i figli a carico e gli ANF necessari per abbattere l’aliquota IRPEF) e sarà una busta paga maggiorata. Difatti, l’assegno unico sarà ricevuto a mezzo di accredito su conto corrente personale del lavoratore dipendente erogato direttamente dall’INPS.
Con la riforma Legge n. 234/2021 a decorrere dal marzo 2022 cambiano gli importi delle detrazioni da lavoro dipendente oltre un importo di € 65,00 per coloro che hanno un reddito complessivo superiore a 25 mila euro ma pari o inferiore a 35 mila euro.
Il bonus per a 100€ mensili, e quindi fino a € 1.200,00 annui continuerà ad essere riconosciuto anche a partire dal marzo 2022 esclusivamente in favore dei titolari di redditi non superiore a 15.000€; a specifiche condizioni, ne avranno diritto anche i lavoratori con redditi compresi tra € 15.000 e 28.000 € annui.
Per cui il Bonus Renzi sarà cosi disposto nella nuova busta paga:
- € 100,00 fino a € 28.000,00€ di reddito;
- € da 100 a 80,00 da € 28.001 fino a 35.000,00€ di reddito;
- Decrescente da € 35.001 fino a 40.000€ di reddito.
Quindi secondo quanto previsto con la nuova legge di Bilancio:
- Dal marzo 2022 per i dipendenti con redditi fino a € 15.000 continua ad esistere il Bonu Renzi e le detrazioni IRPEF;
- Superata la soglia di € 15.000 e fino a € 50.000 le detrazioni salgono fino ad un massimo di € 3.100 annui e si ridurranno progressivamente all’aumentare del reddito.
- Per i lavoratori autonomi invece, la detrazione base riconosciuta ai reddito fino ad € 5.500 sarà ridotta cosi come progressivamente ridotta fino ad azzerarsi una volta superata la soglia dei € 50.000.
- Infine, l’assegno unico e universale, poi, non farà più parte delle busta paga ma verrà corrisposto direttamente al lavoratore nel suo conto personale da parte dell’Inps.