REVISIONE SEMPLIFICATA PER I VEICOLI DI INTERESSE STORICO E COLLEZIONISMO.
A partire dal 20 novembre sarà più facile revisionare un veicolo storico immatricolato entro il primo gennaio 1960. La revisione di un veicolo storico infatti potrà essere effettuata in qualsiasi officina autorizzata e non più, come avveniva in precedenza, solo nei centri provinciali della Motorizzazione Civile, che costituiranno comunque sempre unico riferimento nel caso in cui il mezzo storico non può affrontare le prove sui rulli dinamometrici delle normali officine.
Un traguardo raggiunto grazie alle richieste avanzate da ASI ( Automotoclub Storico Italiano), la più grande associazione di settore, al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile.
“Un iter avviato da tempo che vede finalmente i suoi frutti grazie alla perseveranza del Presidente dell’ASI Alberto Scuro” dichiara Antonino Auccello, Vice Presidente Commissione Manifestazioni Asi “semplificazione delle procedure con vantaggi anche nello spostamento di un veicolo ultra-cinquantennale, non sempre facile da gestire, che potrà ora essere portato per la revisione presso qualsiasi officina autorizzata”.
I veicoli storici, patrimonio culturale da promuovere, difendere e tutelare, a differenza delle auto d’epoca, non inscritte al P.R.A., possono circolare regolarmente su strada purché risultino conformi alle norme del CdS; ma per essere definite storiche devono essere riconosciute di rilevanza storica o collezionistica certificata.
Per ottenere il certificato di rilevanza storica è necessario che tali vetture siano iscritte all’ ASI, o in uno dei registri Storico Lancia, Italiano FIAT e Italiano Alfa Romeo, siano trascorsi almeno 20 anni dalla data di costruzione e abbiano conservato le caratteristiche di fabbricazione originale.
La cadenza della revisione è biennale e prevede i medesimi controlli delle normali autovetture ma con alcune eccezioni, quali ad esempio l’esenzione dalle verifiche di controllo delle emissioni inquinanti per i veicoli costruiti prima del 4 agosto 1997, misura anch’essa inserita nel nuovo decreto.
Caterina Guercio