Po Fse Sicilia, la Regione all’Ue: «Prossima programmazione risponda a sfide della società»

Palermo, 20 luglio- L’internazionalizzazione del sistema formativo regionale, gli interventi di capacity building, il welfare, le pari opportunità, le politiche attive del lavoro: questi i temi al centro dell’evento annuale del Piano operativo del Fondo sociale europeo 2014-2020 (annualità 2022) della Regione Siciliana che si è svolto nei locali della scuola Vittorio Emanuele III di Palermo.

«La Sicilia – dice l’assessore regionale all’Istruzione, Mimmo Turano – ha bisogno di una formazione diversa perché abbiamo di fronte un nuovo mondo. La scommessa della nostra Isola è quella di affrontare le sfide che ci vengono poste. Per questo ci aspettiamo per la prossima programmazione una sponda dalla Commissione europea. La nuova formazione deve tenere presenti le necessità del mercato e della società che richiedono ben determinate competenze. Ci è richiesto un cambio di passo nella direzione della semplificazione delle procedure di attivazione, attuazione e rendicontazione. L’obiettivo è lasciare un segno tangibile sul territorio».

«Ci apprestiamo a chiudere velocemente quanto previsto dalla programmazione precedente – aggiunge l’assessore regionale alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, Nuccia Albano – e a mettere in atto le azioni programmate nel Fse 2021-2027, con particolare riferimento alle politiche attive del lavoro rivolte ai giovani, alle donne, ai soggetti fragili e ai migranti, senza tralasciare chi ha perso il lavoro in età avanzata che viene considerato troppo giovane per andare in pensione e troppo vecchio per trovare una nuova occupazione in relazione alle proprie aspettative. Auspichiamo che tutto avvenga in una stretta sinergia inter-assessoriale e una piena collaborazione di tutti gli attori della filiera formativa, del terzo settore e i soggetti protagonisti del mondo del lavoro, sia imprese che organizzazioni sindacali».

«Il bilancio delle attività di questi anni non è soltanto finanziario ma anche qualitativo – sottolinea Maurizio Pirillo, Autorità di gestione del Po Fse -. La programmazione in chiusura rispetta i target di spesa e si arriverà a coprire il budget messo a disposizione dalla Comunità europea. La declinazione delle attività della programmazione 14-20 troverà sicuramente una fase di consolidamento anche in quella 21-27 su tante tematiche come la formazione professionale, l’inclusione sociale e la lotta alla povertà. E sarà sviluppato un tema particolarmente sentito dalla Commissione: la gestione dei migranti e la capacità inclusiva della nostra comunità».

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