«La politica è stata definita la seconda più antica professione del mondo. Certe volte invece trovo che assomiglia molto di più alla prima». Questa dichiarazione del 40° presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, potrebbe trovare tranquillamente, consensi, sia da uno schieramento che dal suo opposto.
Oggi nell’epoca dell’antipolitica imperante, fortunatamente, sono ancora in molti a credere nella “vera” politica. Uno di questi è Roberto Rossini, classe 1964 che da maggio 2016, è presidente nazionale delle ACLI. “Più giusto – Cattolici e nuove questioni sociali” il titolo del suo ultimo libro edito da Scholè, presentato a Palermo in un suggestivo tramonto marino del NAUTOscopio arte, un contenitore culturale ai piedi della grande opera d’arte realizzata da Giuseppe Amato, adiacente alla Capitaneria del porto.
Rossini, in questo libro, ne ripercorre la storia, i suoi lati positivi, quelli negativi, nonché il suo mito all’interno della società moderna.
Davanti una platea, attenta e partecipe, alla presenza dell’autore sono intervenuti: il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando; il professore Antonio La Spina, ordinario di sociologia giuridica, della devianza e mutamento sociale all’Università LUISS; il presidente delle ACLI di Palermo, Nino Tranchina, moderati dal giornalista Ludovico Gippetto.
Tra il pubblico anche Steni Di Piazza, Sottosegretario di Stato del Ministero del lavoro e delle politiche sociali nel Governo Conte; il segretario provinciale della Cisl Leonardo La Piana e l’on. Rino La Placa.
Gli interventi dei relatori hanno evidenziato quanto sia importante per i fini politici la manipolazione delle opinioni e delle abitudini delle masse. La propaganda: quel potere invisibile che sta in mano a uomini di cui ignoriamo tutto, ma che sono in grado di plasmare la nostra mentalità, orientare i nostri gusti, suggerirci cosa pensare.
Per arrivare ad un caposaldo che l’autore esprime senza giri di parole: la persona, prima di ogni bene materiale. Dove non c’è nessuna somma economica davanti al salvataggio di una vita umana.
“A Palermo, in Sicilia. Il Brancaccio e padre Puglisi, Capaci e Falcone, via D’Amelio e Borsellino nel 28mo anniversario della strage. -dichiara Roberto Rossini, alla fine di questa sua giornata palermitana- poi il progetto degli animatori di comunità finanziato col 5×1000, l’incontro col Consiglio provinciale e i dirigenti dei servizi, la presentazione di Più giusto col sindaco Leoluca Orlando, il prof. Nino La Spina, la gradita visita del sottosegretario Steni Di Piazza, la presenza del segretario provinciale della Cisl Leonardo La Piana, l’on. Rino La Placa, l’assessore Rita Lazara… Ma quanta gente avremo incontrato in 24 ore? Quanti… gomiti avremo toccato? Quante volte avremo parlato di città e di giustizia, di sangue e di identità, di primavere e di libertà nel fare politica: nessun interesse personale, solo bene comune!
Un grazie grande al presidente Nino Tranchina (instancabile e sempre sereno) e alle Acli palermitane tutte, dai ragazzi del Servizio civile ai volontari dei circoli e della sede provinciale, ai lavoratori di Caf e patronato. Grazie anche a tutti i dirigenti che con piacere ho incontrato e che mi hanno onorato della loro stima. Grazie anche alle donne di Palermo, un esempio di dedizione. Grazie a questa grande associazione, luogo di incontro e voglia di futuro”