Beni Culturali in Sicilia: nuovo impulso con il Piano Triennale di Scarpinato
Valorizzazione culturale e il progresso economico e sociale della Regione
La Regione Siciliana si appresta a vivere un rinnovamento culturale con l’introduzione del primo Piano triennale della cultura, annunciato recentemente dall’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato. L’obiettivo è chiaro: trasformare la cultura in un volano di sviluppo economico e sociale e in un catalizzatore di promozione per il territorio.
Durante il suo discorso all’insediamento del nuovo Consiglio regionale dei beni culturali e ambientali, l’assessore Scarpinato ha delineato le ambizioni di questo piano: attrarre investimenti significativi da fondi nazionali ed europei per rivitalizzare e valorizzare il patrimonio culturale siciliano. “Stiamo lavorando per rendere la cultura un pilastro del nostro sviluppo, capace di generare ricchezza e coesione sociale”, ha affermato Scarpinato.
Un aspetto innovativo del Piano è la collaborazione stretta con le università locali, che supporteranno gli uffici regionali nella stesura del documento. Questo approccio si propone di unire le forze accademiche e amministrative per un risultato che sia al tempo stesso erudito e pragmatico. Inoltre, nei prossimi giorni, l’assessore prevede di avviare dialoghi con il tessuto culturale del territorio per integrare diverse prospettive e esigenze nel Piano.
Il Piano triennale non si limiterà a conservare il patrimonio esistente, ma mira anche a censire, catalogare e rendere più accessibili i beni culturali attraverso l’adozione di tecnologie interattive e multimediali. Questo dovrebbe facilitare l’engagement delle nuove generazioni e stimolare una più ampia fruizione dei luoghi della cultura.
In aggiunta, il Piano prevede la formulazione di proposte legislative per migliorare la tutela dei beni culturali e programmi specifici di formazione per operatori del settore. Un altro obiettivo significativo è quello di potenziare la sinergia tra istituzioni, enti di volontariato e associazioni del terzo settore, per una gestione del patrimonio culturale che sia inclusiva e partecipativa.
Infine, un focus particolare sarà rivolto alla rigenerazione dei siti minori e delle periferie urbane, riconoscendo e valorizzando il “paesaggio” siciliano come elemento centrale dell’identità regionale. Con il Piano triennale della cultura, la Sicilia si pone come esempio di come la cultura possa diventare un motore di trasformazione territoriale e di progresso sociale.