Palermo si unisce contro il racket: il 10 gennaio inizia la Giornata Nazionale Antiracket

Il 10 gennaio 2025 a Palermo si celebrerà la Prima Giornata Nazionale Antiracket, promossa da SOS Impresa Rete per la Legalità in collaborazione con Solidaria, per onorare il coraggio di Libero Grassi. L’iniziativa, che si terrà dalle 11 alle 13.30 presso la Camera di Commercio di Palermo (via Emerico Amari 11), rappresenta un’occasione per fare il punto sulla lotta al racket e promuovere la cultura della legalità in tutta Italia.

Quella del 10 gennaio è una data simbolo che segna l’inizio di un percorso che, nel 1991, vide la pubblicazione della celebre lettera “Caro estortore” di Libero Grassi, con cui l’imprenditore palermitano denunciò pubblicamente il racket mafioso, rifiutandosi di cedere alle estorsioni. Il suo gesto, che scosse le coscienze e scardinò il meccanismo dell’omertà, gli costò la vita: il 29 agosto dello stesso anno, Libero Grassi fu assassinato dalla mafia. Tuttavia, la sua denuncia non è mai stata dimenticata e ha dato il via a un movimento di resistenza che continua ancora oggi.

Il coordinatore nazionale di SOS Impresa, Fausto Amato, ha dichiarato: «Crediamo che la voce di Libero Grassi non si sia mai spenta. Chiediamo che il 10 gennaio, data della pubblicazione della sua lettera, venga riconosciuta dal Parlamento come simbolo della lotta contro il racket, affinché in ogni scuola e comunità si possa commemorare chi si è opposto alla mafia e portare avanti progetti in favore delle vittime che, come Grassi, hanno scelto di stare dalla parte dello Stato».

Durante la giornata, numerosi esponenti delle istituzioni e della società civile interverranno al dibattito, tra cui Antonello Cracolici, presidente della Commissione Antimafia Regionale Siciliana, Giovanni Antoci, della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, e Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia. Gli interventi saranno moderati da Fausto Maria Amato, coordinatore dei legali di SOS Impresa.

La Giornata Nazionale Antiracket rappresenta un momento di riflessione e di impegno per continuare a combattere contro la mafia e a supportare le vittime del racket che, come Libero Grassi, hanno scelto di dire “no” alla criminalità organizzata.

A cura di Monica Pizzurro.
Allieva del corso di “Tecnico della comunicazione mediale”.
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