Lunedì decisivo per la scelta se la città di Palermo dovrà restare di gestione Orlando o meno.
I punti descritti sulla mozione firmata dai 19 consiglieri sono chiari e l’impresa è ardua, ma non impossibile.
Tra le “accuse” ad Orlando e puntualmente descritte sul documento di sfiducia emergono le seguenti motivazioni sia di carattere politico che amministrativo oltre che:
ALLUVIONE DEL 15 LUGLIO;
FENOMENI CORRUTTIVI;
SITUAZIONE FINANZIARIA DELL’ENTE;
GESTIONE DEI RIFIUTI;
MOBILITA’;
ATTIVITA’ PRODUTTIVE;
PROGRAMMAZIONE URBANISTICA- LAVORI PUBBLICI – EDILIZIA PRIVATA;
ORGANIZZAZIONE PERSONALE COMUNALE;
GESTIONE CIMITERIALE;
AMAT;
Ecco questi sono i punti salienti su cui si basa la mozione di sfiducia.
Adesso per dare seguito a questa mozione servono 24 voti su 40. Situazione che sembrerebbe molto difficile.
Ancora una volta la città e la sua gestione sarà determinata dal partito gestito dall’On. Edy Tamajo con i suoi consigliere che potrebbero far saltare la testa al primo cittadino.
In effetti il gruppo consiliare di Italia Viva ha lamentato la gestione di Orlando facendo pressioni anche a livello mediatico, ma malgrado ciò crediamo vivamente che Tamajo abbia detto ai suoi di votare contro sapendo che il Sindaco non sentirà il dovere di dire grazie a nessuno, anzi griderà a una sua personale vittoria contro la minoranza e contro “tutti”.
A breve sapremo come andrà a finire questa “storia” e di certo ci sarà che il Sindaco e i suoi non sono più graditi all’80% dei cittadini, un conto salato che in futuro potrebbero pagare chi ad oggi ha voluto fare scudo ad un Sindaco che, mai come adesso, risulta da tempo sfiduciato dai palermitani e per questo Orlando sa “che non c’è Santuzza che tenga”.