Nel messaggio di ringraziamento che il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha inviato al 100° Corso A.U.C. in occasione del Raduno Nazionale dell’Esercito tenutosi a Palermo da 21 aprile fino ad oggi, ha sottolineato come “il tempo non ha spezzato i legami che hanno unito gli Allievi Ufficiali di Complemento… anzi, si è rivelato “galantuomo”, fortificando lo spirito di comunità e rendendolo, alla luce della maturità acquisita, ancora più splendido, più significativo”. Allieta osservare, “che il servizio in uniforme – continua Crosetto – sia stato per Voi, come per molti, un mezzo potente di consolidamento del sentimento nazionale”. Occorre ricordare che in quei sei mesi di corso si incontrarono diversi giovani italiani provenienti da tutta la penisola, isole comprese, destinati a diventare Ufficiali di fanteria dell’Esercito Italiano. Alcuni di loro finita la ferma continuarono la carriera militare, altri fecero scelte lavorative diverse.
Proprio come ricorda il Ministro della Difesa, “per alcuni, quell’esperienza è stata l’inizio di un impegno più duraturo a tutela della Nazione; per altri, rappresenta ancora oggi il ricordo magnifico di una fase della vita. In tutti, però rimane viva la memoria dell’avventura comune; ed è una memoria feconda, che ancora Vi guida come cittadini consapevoli. Da quella consapevolezza e dagli insegnamenti sempre vivi di allora,” – come emerge dalle parole dell’Ufficiale di collegamento in congedo dell’U.N.U.C.I., il Tenente Marco Sferrazza Bisconti, nella missiva inviata al Ministro della Difesa, Guido Crosetto – “discendono alcune sensibilità, alcune felici intuizioni. Per esempio, l’idea di accostare, nella tre giorni di celebrazioni, il ricordo dei Caduti di tutte le guerre e di tutti i Caduti di mafia: martiri, gli uni come gli altri, della salvaguardia dello Stato, custodi generosi, gli uni come gli altri, del benessere delle future generazioni”.
Il Ministro Crosetto ha voluto sottolineare che questa, “è la missione di tutti i Servitori dello Stato, di tutte le donne e uomini in uniforme. E’ un messaggio importante, di cui oggi Vi rendete portavoce e per questo Vi ringrazio, in primo luogo come cittadino”.
Fabio Gigante