Nel padiglione 16 del polo fieristico si intrecciano le storie di quelle persone alle quali il virus ha stravolto la vita tra avversità, isolamenti, frustrazioni, senso di abbandono, d’impotenza, e altri fattori che portano angosce e paure. C’è chi ha perso un familiare e spera anche solo di potere partecipare al suo funerale per elaborare il lutto, c’è l’adolescente che perde il contatto con la realtà perché costretto a stare in casa e deve dare un nuovo significato agli ambienti in cui vive e infine chi, una volta tornato negativo, non esce da casa per settimane perché teme di essere ancora contagioso.
“Pensare a un reale ripresa – dichiara Gaetana D’Agostino, presidente dell’Ordine degli psicologi della Regione Siciliana – significa porre l’attenzione sulla salute psicologica. Per questo il lavoro che stanno svolgendo gli psicologi in questo momento è di fondamentale importanza. Purtroppo la pandemia ha fatto venir fuori i livelli di fragilità del sistema di cura e per questo serve una riflessione più ampia sulla salute delle persone ad ogni livello. Ritengo necessario e prioritario cominciare ad investire sul settore e non attivarsi solo in situazioni emergenziali”.
Sulle linee telefoniche della Fiera confluiscono racconti di sofferenza, cortocircuiti emozionali dovuti all’assenza di informazioni che appaiono anche contraddittorie, attese interminabili e drammi interiori che rischiano di avere un impatto sulle nostre esistenze. “Il nostro intervento – raccontano i professionisti – per alcuni può trasformarsi in un’opportunità per rivedere determinati aspetti della vita, intervenendo sia sulle fasi acute che sui livelli di resilienza. Il feedback che riceviamo dai pazienti è la percezione di un innalzamento dei livelli assistenzali che può avere ricadute positive. Anche in relazione ai cosiddetti caregiver, soggetti che oggi monitorano 24 ore su 24 i parametri dei familiari assistiti e devono mantenere la lucidità, fornendo indicazioni utili per evitare l’ospedalizzazione”.