Tra monopattini che sfrecciano indisturbati nel centro storico, borseggiatori che prendono di mira ignari turisti e i cumuli di immondizia che ormai decorano gli angoli della città, Palermo non rispecchia la sua vera natura di città turistica.
Il centro storico sembra essere diventato una pista da corsa per monopattini e moto elettriche. Nonostante il regolamento del 29 febbraio 2024, in alcuni tratti di via Maqueda è quasi impossibile camminare in sicurezza. Mentre i residenti sembrano aver accettato la situazione come una consuetudine, i turisti si trovano spesso spiazzati e, in alcuni casi, persino colpiti dal “corridore” di turno.
I borseggiatori agiscono indisturbati nelle vie del centro, prendendo di mira soprattutto i turisti, che si ritrovano con zaini aperti e completamente svuotati. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, i furti continuano. Alcuni visitatori, fortunatamente avvisati dalle strutture ricettive, portano lo zaino sul petto, ma non tutti lo fanno, ed è assurdo che ci si debba privare della libertà di passeggiare serenamente senza preoccuparsi del ladro di turno.
A questo si aggiunge il problema dell’immondizia, che offre uno spettacolo degradante. “Fortunatamente” sembra essersi ridotto a un problema stagionale, esacerbato soprattutto in estate o vicino alle principali festività. Tuttavia, in alcune strade del centro, vicino ai mercati storici o ai suoi margini, dove resistono i grandi cassonetti, i turisti possono immortalare cumuli di rifiuti, o magari qualche “complemento d’arredo” abbandonato. Lungo via Maqueda, per fortuna, sono stati reintrodotti i cestini per i piccoli rifiuti, svuotati con regolarità, e le vie principali riescono a mantenere un decoro maggiore.
Questi e molti altri problemi continuano a frenare Palermo, impedendole di brillare come meriterebbe e di lasciare ai turisti un ricordo di città d’arte. Il sole splende sui palermitani, ma non su Palermo: chissà se un giorno i nostri concittadini capiranno di vivere in un gioiello di arte e cultura, che stanno continuando a danneggiare, non solo fisicamente, ma anche agli occhi di chi viene a visitarla.
A cura di Filippo Zimbili.
Allievo del corso di “Tecnico della comunicazione mediale”.
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