Stop al degrado all’Albergheria anche attraverso la valorizzazione e la messa in regola del mercato dell’usato, tristemente e maggiormente conosciuto come “mercato del rubato”, a causa del fatto che spesso la merce esposta e venduta proviene da furti. Un progetto complessivo di rigenerazione urbana dell’Albergheria come quartiere creativo e del riuso capace di dare risposte non solo alle delicate criticità sociali ma anche alle richieste di qualità e sicurezza dei residenti, degli esercenti e dell’Università sia attraverso la presenza delle forze dell’ordine sia attraverso azioni di riqualificazione dello spazio pubblico.
E’ quanto predisposto nei giorni scorsi durante sedute del Comitato di monitoraggio territoriale presieduto dal sindaco Roberto Lagalla, su proposta dell’assessore alla Rigenerazione urbana Maurizio Carta. “Negli ultimi tempi – si legge in una nota dell’assessore Carta – la situazione si è fatta progressivamente insostenibile e i precedenti tentativi di regolarizzazione del mercato dell’usato non hanno dato effetti, poiché mancava una visione di sistema ad accompagnarli”.
L’area presa in carico dal progetto pilota è quella che va da via Andrea Vesalio a via Giovanni Grasso e che intercetta via Giovanni Verga, il campetto sottostante il grande murale di San Benedetto il Moro, l’ex cinema Edison e piazza San Francesco Saverio dalla Chiesa fino a corso Tukory. Le azioni che saranno messe in campo, e che dovranno essere oggetto di una verifica tecnica da parte degli uffici comunali, sono: una zona a traffico limitato e regolazione della sosta lungo l’asse centrale per ridurre il carico veicolare dell’area e la sosta senza regole; una zona pedonale davanti alla Chiesa di San Francesco Saverio a protezione delle attività della parrocchia, come richiesto più volte dal parroco durante i sopralluoghi; una precisa e rigorosa delimitazione dell’area del mercato regolamentato con il coinvolgimento dell’Associazione Sbaratto secondo un regolamento che sarà oggetto di definizione nei prossimi giorni anche grazie al contributo delle ricercatrici e dei ricercatori dell’Università di Palermo; l’istituzione di un’area di rispetto attorno al Cinema Edison per garantire il decoro del luogo accademico e la sicurezza delle studentesse e degli studenti e per consentire lo svolgimento delle attività culturali anche nelle ore serali in modo da animare l’area.
E ancora è previsto: il recupero del campetto di calcio anche attraverso il coinvolgimento di privati disponibili a intervenire. Il progetto richiede il coinvolgimento di diverse funzioni comunali e la disponibilità delle aziende partecipate del Comune, nonché la presenza delle forze dell’ordine per garantire il rispetto di alcune regole fondamentali per il successo dell’iniziativa: autogestione degli spazi assegnati alle associazioni locali; intensificazione del servizio di spazzamento e ritiro rifiuti; intensificazione del controllo del territorio e della sicurezza urbana; collocazione di arredo urbano di qualità; iniziative culturali e ludico-sportive a supporto.
Il progetto pilota è stato già oggetto di una prima esposizione di massima in sede di Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica e prossimamente verrà approfondito con il prefetto per passare all’operatività. E’ stato oggetto di dialogo anche con l’Università di Palermo, con l’Associazione Sbaratto, con l’arcivescovo Corrado Lorefice e con il presidente della prima circoscrizione Giovanni Bronte. E’ stato anche discusso con l’assessore alle attività produttive Giuliano Forzinetti con il consigliere Salvatore Imperiale, presidente della commissione consiliare Igiene e Sanità – Servizi Ecologici – Solidarietà Sociali – Pari opportunità e Politiche di genere, e con il consigliere Ottavio Zacco, presidente della commissione consiliare Programmazione, Sviluppo economico e attività produttive – Lavoro e artigianato – Mercati e Mercatini – Polizia municipale – Turismo e Attività culturali, i quali hanno partecipato attivamente ai sopralluoghi e agli incontri per definire il programma e individuare le soluzioni possibili.
Nei prossimi giorni saranno verificate tecnicamente tutte le soluzioni e saranno coinvolti tutti i soggetti indispensabili per garantirne il successo. Il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore Maurizio Carta dichiarano che “si tratta di una operazione ad alto impatto sociale, culturale, economico e di sicurezza, che intende far tornare questa pregiata zona della città un attrattore di bellezza e creatività, ma anche un luogo che innova i processi di responsabilizzazione sociale degli abitanti più fragili, accompagnandoli nel percorso di regolamentazione delle loro attività. Non bastano più solo interventi di raccolta dei rifiuti e aumento del controllo del territorio per scacciare e sanzionare i venditori abusivi e, soprattutto, quelli di merce di provenienza illegale. Dobbiamo agire con un’azione politico-urbanistica che agisca sullo spazio pubblico, sulle fragilità sociali, sui comportamenti, sull’abbellimento e arredo dei luoghi e sulla igiene pubblica. Solo così l’Albergheria potrà sprigionare la sua straordinaria energia e non essere più solo oggetto di desolanti cronache sul suo degrado. Non è più tollerabile una situazione di impunità e degrado che sfregia un’area così importante della città e che la rende insostenibile sia per chi vi abita sia per chi ha intenzione di migliorare le attività commerciali per intercettare turisti e fruitori attratti anche da un mercato dell’usato che possa somigliare alle migliori esperienze italiane e internazionali”.
Il consigliere Imperiale afferma che “in questi anni partecipando a numerosi tavoli di lavoro per risolvere il problema, abbiamo spesso perso di vista i bisogni e le grida di dolore dei residenti che non hanno più tranquillità e ogni fine settimana da 20 anni a questa parte hanno perso il quieto vivere, e qualcuno ha già lasciato casa e altri pensano di farlo, dei commercianti che vorrebbero migliorare ed estendere le loro attività e, soprattutto, delle bambine e dei bambini che non hanno luoghi dove giocare, dove riunirsi e stare insieme. Anche le scuole dell’area hanno bisogno di spazi pubblici attorno per poter estendere la loro funzione anche fuori dalle mura. Questo progetto di massima è un nuovo punto di partenza che proverà a dare risposte concrete a tutte le comunità dell’Albergheria, trovando il migliore equilibrio tra tutti e coinvolgendo tutti nel progetto di rinascita sociale, culturale ed economica del quartiere”.
Fabio Gigante