(di redazione) Nuovo regolamento della UE: batterie più sostenibili ed etiche
Nell’ultimo periodo la Comunità Europea si è più volte espressa per quanto riguarda il riciclo delle batterie e la necessità di produrre una più ampia quantità di tali accessori all’interno della UE. Nel corso del 2023 entreranno in vigore le nuove direttive, valide all’interno dell’intera Comunità, volte a rendere più sostenibili ed etiche le batterie di qualsiasi genere, dalle pile AAAA che abbiamo nel telecomando del televisore, per arrivare fino alle grandi batterie presenti nei veicoli industriali.
Economia circolare: riciclare correttamente le batterie
Perché le batterie siano un accessorio meno inquinante e si possa cominciare realmente ad implementarne la produzione all’interno della UE è necessario smaltire correttamente quelle esauste, raccogliendole in modo accurato e riciclando la gran parte delle materie prime che contengono. Lo si può fare con relativa facilità, anche se in alcuni Paesi europei ad oggi il materiale elettrico in genere, e in particolare le batterie, finiscono spesso nei rifiuti indifferenziati. Questo perché i cittadini non sono consapevoli delle componenti fortemente inquinanti contenuti nelle batterie. È anche responsabilità dei produttori e dei rivenditori offrire indicazioni a riguardo. Ad esempio le batterie AAAA sul sito di RS sono munite di indicazioni che permettono di conoscerne la composizione, il luogo di produzione, il metodo corretto per lo smaltimento. Già semplici indicazioni di questo tipo possono fare molto, spingendo tutti i cittadini della UE a conferire le batterie microstilo AAAA presso i centri per la raccolta differenziata dei rifiuti. Un altro discorso è quello che si può fare sulle batterie di maggiori dimensioni, come quelle presenti nei veicoli o di tipo industriale; la nuova direttiva coinvolge anche questi accessori, per le quali l’intero ciclo di vita sarà regolamentato, oltre che il contenuto di specifiche materie prime fortemente inquinanti.
Quante batterie vengono riciclate nella UE
La nuova direttiva prevede un regolare aumento delle batterie correttamente riciclate all’interno della Comunità Europea. Considerando l’intera unione nel 2019 poco più del 50% di tutte le batterie portatili vendute è stato in seguito raccolto in maniera corretta e conseguentemente riciclato. La direttiva spinge per ottenere oltre il 70% delle batterie riciclate, entro il 2030. Si tratta di una sfida ambiziosa, che è però alla nostra portata, soprattutto se si coinvolgono tutti gli attori che entrano in gioco in questa situazione, a partire dai cittadini. Riciclando almeno il 73% di tutte le pile AAAA, le batterie per i veicoli industriali, presenti nei dispositivi elettronici e così via, sarà possibile recuperare almeno il 16% del cobalto, l’85% del piombo e il 6% del litio presenti in questi accessori, che andranno a essere reimpiegati dall’industria che produce batterie.
Non solo pile
Quando si pensa alle pile il privato cittadino immagina soprattutto le microstilo AAAA che utilizza ampiamente in tanti dispositivi diversi. La direttiva della UE però intende regolamentare la produzione, la vendita, la commercializzazione e il riciclo di tutte le batterie. Questo soprattutto pensando all’aumento costante della domanda per quanto riguarda i veicoli a basse emissioni di carbonio, i prodotti per lo stoccaggio di energia rinnovabile intermittente e l’economia digitale.