«È uno schiaffo ai lavoratori e alle loro famiglie». Così l’assessore regionale alle Lavoro, Antonio Scavone, commenta l’impugnativa della norma sulla stabilizzazione Asu da parte del governo nazionale. «Nonostante l’Unione europea bacchetti l’Italia sul ricorso al precariato e la Sicilia si sia allineata al dettato comunitario con una norma voluta dal governo Musumeci e inserita nell’ultima Finanziaria che avrebbe messo fine ad una odissea lunga 20 anni, quella degli Asu appunto, il governo nazionale ha pensato bene di impugnare la norma e impedire che 4571 lavoratori possano avere riconosciuti i loro diritti, per esempio un’aspettativa di pensione».
«Sin dalla prima richiesta di controdeduzioni e in ogni tavolo tecnico a cui abbiamo partecipato – aggiunge l’assessore – ho sempre manifestato, laddove fosse stato ritenuto necessario per la stabilizzazione di questi lavoratori, l’impegno del governo regionale a correggere eventuali contenuti della norma. Non mi sarei mai aspettato un epilogo del genere».
«Ovviamente non ci rassegniamo – conclude Scavone -. Già per lunedì prossimo ho convocato il tavolo permanente sulle problematiche Asu dove insieme alle forze sindacali stabiliremo un percorso da seguire per permettere a questi 4571 lavoratori di raggiungere la dovuta stabilizzazione. La norma, a totale carico finanziario della Regione – giova ricordarlo – era stata approvata da tutte le forze politiche con il fattivo contributo dei sindacati proprio perché sulla pelle dei lavoratori non ci devono e non ci possono essere schieramenti di parte».