Nei Fondali di Siracusa: Ritrovati Relitti di Junkers Ju 88 della Luftwaffe

La storia emerge dal mare: due aerei della Seconda Guerra ritrovati a Siracusa.

Scoperta Storica nei Fondali Siracusani: Ritrovati Due Junkers Ju 88 della Seconda Guerra Mondiale

I relitti rinvenuti offrono nuove prospettive sulla storia delle operazioni aeree nel Mediterraneo.

Due aerei Junkers Ju 88, testimoni volanti della Seconda Guerra Mondiale, sono stati recentemente ritrovati nei fondali di Capo Passero, in provincia di Siracusa. Questi ritrovamenti si aggiungono al patrimonio storico subacqueo e arricchiscono la comprensione delle operazioni aeree del conflitto.

Uno dei velivoli è stato rinvenuto a 51 metri di profondità e fu pilotato dal Leutnant Hans Bergé. Questo aereo decollò il 2 marzo 1943 da Catania per bombardare il porto di Tripoli, ma fu intercettato e colpito da caccia notturni. Il secondo aereo è stato scoperto a una profondità di 19 metri nei pressi di Calabernardo, con i dettagli delle due ali e di alcuni componenti interni ancora riconoscibili.

 

Il Junkers Ju 88, impiegato dalla Luftwaffe in vari ruoli — da bombardiere a caccia notturno —, fu centrale nelle operazioni aeree nel Mediterraneo. Durante l’Operazione Husky, lo sbarco alleato in Sicilia nel luglio 1943, molti Ju 88 furono coinvolti in intensi combattimenti lungo la costa siracusana.

“La scoperta – ha detto l’assessore ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – rappresenta un ulteriore tassello nella ricostruzione storica delle operazioni aeree che si svolsero lungo il litorale siracusano durante la Seconda Guerra Mondiale, in particolare nel contesto dell’Operazione Husky, lo sbarco alleato in Sicilia del luglio 1943”.

Il team di Capo Murro Diving, guidato da Fabio Portella e in collaborazione con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, ha portato avanti l’impegno nel recupero e identificazione dei relitti. “Ogni ritrovamento ci avvicina di più alla comprensione delle dinamiche storiche del Mediterraneo”, afferma Portella, evidenziando l’importanza di queste scoperte per la storia locale e internazionale.

Questi ritrovamenti non solo arricchiscono il patrimonio culturale e storico della Sicilia ma offrono anche una finestra unica sulle tecniche e strategie belliche del passato, conservando la memoria di chi ha combattuto e perso la vita in quei difficili anni.

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