Il 398° Festino è stato un festino “partecipato” che ha visto la presenza attiva di molteplici attori pubblici e privati, che hanno dato vita ad un festino “diverso”, espressione di un nuovo governo della città.
Il Prorettore, Prof. Maurizio Carta, nonché Coordinatore del Comitato artistico Istituzionale del 398° Festino, lo ha definito in molti modi: corale, sbagliato, policromo,impossibile, ma sicuramente “ un festino giovane, festoso,partecipato, sociale, talentuoso, speranzoso, popolare, colto, istituzionale, divertente, prudente, cosmopolita, sicuro, luminoso, …. Il Festino dei Festini che forse apre una nuova stagione in attesa del 400° festino di santa Rosalia”.
Tra i vari eventi in programma per tutto il mese di Luglio particolare attenzione riveste l’istallazione del Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea, partner ufficiale del Festino, dove, sino al 30 luglio, si potranno ammirare modellini di carri trionfali della Santuzza, scelti tra quelli firmati da grandi artisti.
L’istallazione vuole essere un contributo all’insegna del contemporaneo, una partecipazione attiva presente anche nei balconi di Palazzo Belmonte Riso dove è esposta la Santa Rosalia realizzata da Tania Giordano, in un mix di colorate stoffe, che all’ingresso del Museo dove è proiettato un video realizzato da Settimana delle Culture, a cura di Giacomo Fanale, che ripercorre la storia del Carro Trionfale, dal progetto di Paolo Amato del 1686 ai nostri giorni, che vede il coordinamento di Giorgio Filippone.
Tra i modellini di carri esposti, particolarmente significativo è il modello del 2007 riferito al 383° Festino, “ROSALIA, rosa lucente, lucente rosa” ideato da Jannis Kounellis, un carro con la vela rilucente di cristalli Swarovski, che riprende le linee della “muciara” dei “tonnaroti” di Favignana.
In vetrina anche il modellino del carro trionfale ideato da Marcello Chiarenza, nel 2008, “LA SANTUZZA, Rosalia, rosa oltre le spine”, una bassa imbarcazione sormontata da una montagna di innumerevoli, piccole rose rosse, simbolo di Monte Pellegrino sulla cui sommità svetta la statua della Santuzza; presente anche il carro disegnato da Gaetano Zingales nel 2009, “ROSALIA, rosa tra le rose, donna tra le donne”, dedicato al Mediterraneo e ai migranti che non riescono a raggiungere la riva, animato da vibrazioni luministiche degli elementi dell’imbarcazione-relitto.
Non poteva certo mancare il modellino del carro trionfale dell’dizione 2022 di Fabrizio Lupo e due raffigurazioni della Santa, un busto in vetroresina, pittura a olio e foglia d’argento, e una statua in PLA, pittura a olio e foglia.
Viva Palermo e Santa Rosalia.
Caterina Guercio