Mentre cresce la tensione tra Alleati e Russia sull’Ucraina, la Nato, avvia nel Mediterraneo l’esercitazione aeronavale, “Neptune strike 2022”. Un evento pianificato da tempo che si svolgerà fino al 4 febbraio e vede il dispiegamento della portaerei a propulsione nucleare americana USS Harry S. Truman, insieme alle unità navali alleate del Comando delle forze d’attacco e supporto della NATO (Naval Striking and Support Forces NATO – STRIKFORNATO) e della Sesta flotta statunitense.
Previsto anche l’arrivo nel basso Mediterraneo dei sottomarini da attacco nucleare l’USS Georgia, classe Ohio, e l’USS Albany, classe Los Angeles. È la prima volta dalla Guerra Fredda che un intero gruppo di vettori statunitensi passa sotto il comando della NATO. Alla portaerei della US Navy si affiancano la portaerei francese FS Charles de Gaulle e forse la portaerei italiana ITS Cavour.
L’esercitazione della NATO si sta svolgendo mentre un gruppo navale russo composto da sei navi da guerra anfibie sta transitando dal Mar Baltico verso il Mar Mediterraneo. A queste si aggiungeranno altre tre unità provenienti dall’oceano indiano tra cui un incrociatore e un cacciatorpediniere, un’unità per l’intelligence e alcuni sottomarini.
La Sesta Flotta della US Navy americana, con sede a Napoli, conduce l’intero spettro di operazioni congiunte e navali, spesso di concerto con partner alleati, al fine di promuovere gli interessi nazionali degli Stati Uniti, la sicurezza e la stabilità in Europa e Africa. Nel contempo il Pentagono rafforza ancor di più Sigonella con il proprio ruolo di base operativa avanzata delle forze armate degli Stati Uniti d’America nel Mediterraneo.
In questi giorni la Naval Air Station (NAS), la Stazione Aeronavale della Marina americana, la più attrezzata base di intervento americana del Mediterraneo assicura il sostegno alle operazioni militari americane in Europa, Africa e Medio Oriente e garantisce il ponte aereo con le portaerei nel Mediterraneo e nel Mar Rosso.
Per la sua posizione strategica, la base è uno dei punti di sosta più frequentemente utilizzati dall’aviazione americana nella rotta tra gli Usa e il Sud-Ovest dell’Asia-Oceano Indiano. Ricordiamo che Sigonella, è anche un importante asset della NATO per l’Alliance Ground Suriveillance (AGS), il nuovo, supertecnologico sistema di sorveglianza con 5 i Global Hawk, aeromobili a pilotaggio remoto (APR) modello RQ-4B Block-40.
Fabio Gigante