Mafia: post di Riina jr, Carmine Mancuso scrive a Piantedosi

“Le dichiarazioni del figlio di Riina sui social indignano l’ambiente dell’antimafia. Non si può assistere indifferenti all’oltraggio che il figlio del mafioso Riina fa allo Stato e a uno dei suoi più valorosi uomini, morto nella lotta alla mafia”.
Lo afferma, in una lettera al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, Carmine Mancuso, presidente dell’Associazione per onorare la memoria dei caduti nella lotta contro la mafia. Il riferimento è alla provocazione di Salvatore Riina, figlio del capo dei capi di Cosa nostra, che ha pubblicato sui social un post con foto contro l’intitolazione della strada dove si trova la casa di famiglia – ex via Scorsone – al giudice Cesare Terranova, ucciso dalla mafia insieme al maresciallo Lenin Mancuso, suo collaboratore.
Un gesto, quello del figlio del padrino defunto, “per dimostrare che mafia è sempre forte”, messaggio che sarebbe stato lanciato anche con la sfarzosa festa di nozze con 200 invitati svoltasi di recente a Corleone. “Terranova e Mancuso pagarono con il loro sangue le inerzie, le opacità – aggiunge Mancuso – e le distrazioni di un apparato istituzionale. Da allora lo scenario del fronte mafia, anche se qualcuno dei protagonisti è morto, è tutt’altro che confortante. Nell’immediatezza o quanto meno subito dopo, ci saremmo aspettati quanto meno un cenno di sdegno e di presenza delle istituzioni, del prefetto di Palermo, per rintuzzare da uomo dello Stato, la tracotanza del Riina, e simultaneamente una parola di solidarietà per le vittime di mafia servitori dello Stato. Lo scenario visto da noi in Sicilia è tutt’altro che confortante e necessita di un’attività sempre più efficace”.
Fabio Gigante
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