Il progetto “Humulus lupulus” continua a fare passi da gigante, dando vita alla prima filiera della birra autoctona in Sicilia. Questa iniziativa vede la collaborazione tra l’Istituto Superiore Borghese Faranda di Patti, capofila del progetto, la Fondazione I.T.S. Academy Albatros di Messina, il Comune di Patti e diverse aziende locali nei comuni di Librizzi, San Piero Patti e Sciacca (Agrigento).
Recentemente, si è svolto un evento nel luppoleto dell’azienda agraria della scuola Borghese Faranda, sotto la guida della dirigente scolastica Francesca Buta, durante il quale sei aziende del territorio hanno ricevuto le talee di luppolo. Tra i beneficiari ci sono Enzo Galvagno, Alessia Accetta, Alberto Giovenco, Associazione Demetra, Francesco Gullotta e Carmelo Sottile.
L’evento ha visto la partecipazione anche degli allievi degli Avvisi 2 di Messina e Barcellona Pozzo di Gotto, accompagnati dai docenti dell’ITS, tra cui il mastro birraio Silvio Gulino e la diplomata Sara Miragliotta. Non è mancata la presenza di Filippo Villari, ex corsista che ha aperto un birrificio a Messina e ha ricevuto i luppoli per la produzione della birra autoctona.
Antonina Sidoti, presidente della Fondazione ITS Academy Albatros, ha espresso il suo orgoglio per il coinvolgimento nel progetto: “Siamo lieti di annunciare l’ingresso di sei nuove aziende nella filiera della birra, di cui tre sono state avviate da nostri ex corsisti. Questo è un motivo di grande soddisfazione.”
La presidente ha poi sottolineato l’importanza delle attività legate alla produzione della birra artigianale, evidenziando gli investimenti in laboratori innovativi e corsi per mastro birraio. “Stiamo promuovendo un esempio di economia circolare, riutilizzando gli scarti delle trebbie per creare farine destinate a pasta e prodotti da forno, unendo tradizione e innovazione nella produzione di birra messinese.”
Con questo progetto, la Sicilia produrrà una birra che racconta la sua storia e il suo territorio, rendendo omaggio a una tradizione che si rinnova in chiave moderna.
A cura di Andrea Pizzo.
Allievo del corso di “Tecnico della comunicazione mediale”.
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