L’Ugl con nota ufficiale firmata dal Segretario Reg.le FNA-UGL Sicilia Ernesto Lo Verso e dal Segretario dell’Unione Regionale Sicilia Giuseppe Messina ha ritirato i propri componenti designati presso la Commissione Paritetica sui Sistemi di Classificazione Professionale del Comparto della regione Siciliana.
“Tale grave decisione di ritirare la propria delegazione trattante presso l’ARAN Sicilia non trova precedenti nella storia sindacale regionale – dichiara Marcello Ficile Segretario Prov.le FNA/UGL di Palermo.
Fin dal 2008 ho avuto l’onore ed il compito di seguire all’ARAN per la nostra O.S. tutti i lavori concernenti le trattative regionali, ma questa volta è accaduto che fin dalla prima riunione di questa Commissione , prevista dall’art.16 del vigente Contratto come coda contrattuale 2016-2018, , e cioè dal mese di giugno 2019 al mese di agosto 2020, abbiamo incontrato durante tutte le trattative un muro di gomma e non si è potuto assolutamente ragionare su una piattaforma innovativa e sostenibile che rispecchiasse i carichi di lavoro e le mansioni effettivamente svolte da tutti i colleghi, per la pervicace mancanza assoluta di risorse finanziare e direttive governative utili per l’attuazione di questa importante operazione che avrebbe consentito di sanare tutta una serie di ingiustizie decennali all’interno della nostra Amministrazione Regionale e questo con gravi ed immediate ripercussioni sul funzionamento della macchina amministrativa regionale. Risulta chiaro a tutti che se il Governo regionale non cambia idea sulla necessità di questo finanziamento si aprirà a breve una stagione di contenziosi giuridici mai vista alla Regione Siciliana”.
Aggiunge Ernesto Lo Verso Segretario Regionale FNA UGL Sicilia: “ che al contrario della riclassificazione in corso presso l’ARAN Nazionale, dove per le Funzioni Centrali e per i Ministeri sono state già stanziati ben 200 milioni di euro, e questo beninteso come acconto, con il prossimo CCNL 2019-2021, per consentire la presentazione di una valida e moderna piattaforma utile per l’Amministrazione Statale e per il Personale, alla Regione Siciliana il Governo regionale non è stato capace fino ad oggi di trovare neanche il minimo contrattuale (16 milioni di euro) che avrebbe consentito a fronte di una massa salariale di tutto il personale pari oggi ad 800 milioni di euro per i 12.500 Regionali (compreso la Dirigenza) di incentivare senza arretrati contrattuali da gennaio 2021 chi svolge mansioni superiori da molti anni, attraverso la creazione di adeguati profili e con il meccanismo di fornire un grado economico ma non giuridico da sanare magari con il prossimo CCRL 2019-2021 alla stregua di quanto accadrà a livello nazionale. Si tratta pertanto di una miopia della Politica Siciliana che non sarà capace di assumere nessuno alla Regione Siciliana entro il prossimo quinquennio e che si ritroverà quindi a breve senza personale con qualifiche utili agli attuali ed ai futuri compiti da svolgere anche a causa dell’esodo dovuto al pre-pensionamento ex l.r. 9/2015 che coinvolge esclusivamente le categorie apicali del Comparto”.