Una giornata particolare di riflessione è prevista sabato 12 novembre, nell’anno di commemorazione del trentennale delle stragi mafiose del 1992, in cui morirono Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e le rispettive scorte.
Gli eventi previsti, organizzati dall’Associazione Nazionale magistrati (ANM) di Palermo, il Teatro Massimo, la Fondazione Vittorio Occorsio e Fondazione Progetto Legalità, prenderanno il via con l’intitolazione dell’Aula bunker della casa circondariale Calogero Di Bona “Ucciardone” a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, dei Ministri della Giustizia Nordio e degli Interni Piantedosi, unitamente alle istituzioni della regione;
A seguire , sempre in Aula Bunker, previsto un originale ed inedito convegno di giuristi, docenti e musicisti, sul ruolo dell’arte quale risposta culturale e collettiva agli sfregi della mafia dal titolo “Introduzione al Requiem – Quando l’arte si fa strumento di legalità”, con gli interventi, tra gli altri, dell’ex procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi, del procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, del capo della Dna Giovanni Melillo.
Le commemorazioni si concluderanno alle 20,30 al Teatro Massimo di Palermo, riservato per l’occasione alle scuole, e in diretta video nella Chiesa di San Domenico dove, alla sesta campata di fronte al monumento al giurista Emerico Amari, è inumata la bara di Giovanni Falcone, con la terza esecuzione del Requiem per le Vittime della Mafia, opera collettiva di sette compositori italiani contemporanei che fu eseguita per la prima volta il 27 marzo 1993 nella Cattedrale di Palermo in diretta sulla RAI.
Come ha dichiarato il Presidente della Corte di Appello Frasca, nel corso della conferenza stampa di presentazione della “Giornata conclusiva dell’anno di commemorazione delle stragi di Capaci e Via D’Amelio”, svoltasi nell’aula magna di Palazzo Steri, sede del Rettorato a Palermo, “Il maxiprocesso alla mafia, celebrato nell’aula bunker che verrà intitolata a Falcone e Borsellino, segna una linea di confine tra un prima e un dopo ed è la prima vera risposta dello Stato capace, finalmente, di affermare la propria autorità e rappresentare il crollo del mito dell’invincibilità della mafia”; “abbiamo pensato di rappresentare, a distanza di 30 anni dalla sua composizione, il requiem per le vittime della mafia scritto da sette musicisti dopo le stragi del ’92 su testo di Consolo, con l’idea di farlo sentire alle giovani generazioni” ha spiegato, nella stessa occasione, Lia Sava, procuratrice generale di Palermo, che ha sottolineato l’importanza di trasmettere la memoria alle giovani generazioni.
La giornata-evento dedicata alla memoria si ripeterà il prossimo anno in data da stabilire a Firenze grazie alla collaborazione di ANM Firenze per ricordare il trentennale della strage di Via dei Georgofili del 1993.
Caterina Guercio