riceviamo e pubblichiamo quanto segue:
Alla Cortese Attenzione
del Prof. Alexander Kekulé
Sono un appassionato di politica, comunicazione ed informazione, e non mi è sfuggito in questi giorni una sua dichiarazione, apparsa sui quotidiani italiani, con la quale afferma che il virus, nasce nel nord Italia, anziché a Wuhan.
Devo dire che Lei è l’unico scienziato, non solo d’Europa, ma del Mondo, che si è spinto così oltre.
Non capisco le ragioni di questa strana affermazione, che per uno Stato come l’Italia, che ha provato un grande dramma sia economico che in termini di morti, è difficile digerire.
Sembrano delle dichiarazioni assimilabili a quelle affermate dai cinesi stessi, che per purificarsi e distrarre l’attenzione sulle proprie responsabilità, hanno affermato che il virus è arrivato in Cina, prima dalla squadra americana dei giochi militari di Wuhan ed ora dai surgelati importati.
In Italia, la sua dichiarazione ha fatto il giro di tutte le redazioni e mezzi d’informazione pubblici e privati, utilizzata strumentalmente perché filogovernativi, a sua volta di un governo filocinese.
Io appartengo all’idea, anche se in minoranza, di quel mondo occidentale, che chiede, che i responsabili paghino, e lo devono fare per due ordini di motivi:
il primo, per avere messo in ginocchio, con la diffusione del virus, le economie europee e mondiali, impoverendo i popoli, e per conseguenza favorito ulteriormente la crescita economica/finanziaria della Cina;
il secondo, perché deve servire da deterrente e precedente, per sancire un principio universale, che i responsabili di eventi così calamitosi, devono risarcire persone, aziende e Stati.
Se queste iniziative, non potranno prendere corpo, è perché la Germania, il suo stato di appartenenza, con i cinesi fa il bello e cattivo tempo, perché contrariamente agli altri stati europei, con gli orientali, ha fatto, fa e continua a fare affari.
Questo modo di agire fieramente tedesco, non dimostra di volere bene agli europei, ma è un modo di pensare egoisticamente solo ed esclusivamente a se stessi.
Cordiali Saluti
Giuseppe Sangiorgi