L’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, dott. Pietro Sabastiani sarà ospite d’onore al Premio Internazionale Beato Padre Pino Puglisi
di Francesco Panasci
Intervista all’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, il dottore Pietro Sebastiani, ospite d’onore della 16^ edizione del Premio internazionale Beato Padre Pino Puglisi, manifestazione promossa dall’Arcidiocesi di Palermo e che coinvolge tutte le istituzioni siciliane e della città di Palermo. L’Ambasciata, tra le tante attività istituzionali e culturali, cura anche i rapporti bilaterali tra l’Italia e il Sovrano Militare Ordine di Malta, svolgendo attività di assistenza ai bisognosi soprattutto in ambito sanitario.
Tra Ambasciata e Chiesa quanto dialogo e sinergia c’è per portare avanti la missione di Papa Francesco sul tema giovani, lavoro e futuro.
Ho sempre considerato un privilegio raro poter servire e rappresentare il mio Paese ed i suoi cittadini cercando di portare il mio contributo al bene comune, nazionale ed internazionale, dando sempre tutto quello che avevo di energie e capacità. Considero una vera benedizione ed un dono prezioso gli incontri con il Santo Padre e l’affascinante e coinvolgente lavoro di questi anni in Vaticano. Un lavoro che è assieme bilaterale e multilaterale, di vera cooperazione internazionale, visto il perseguimento di obiettivi comuni della comunità internazionale a fronte di temi globali, come ben dimostra il contemporaneo apparire nel 2015, dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite e dell’Enciclica Laudato Sì. L’agenda è stata firmata da 185 Paesi con la necessità di porre al centro l’essere umano con i suoi bisogni e le sue necessità non solo materiali. E che finalmente responsabilizza ciascuno di noi su temi importanti che abbracciano anche il mondo dei giovani. Si tratta di indicare una nuova via, un nuovo umanesimo, un rapporto tra esseri umani che come ci indica l’Enciclica fratelli Tutti, deve radicarsi in primo luogo nelle coscienze degli individui, riaffermato e consolidato nei sistemi di istruzione. Un umanesimo integrale, come già delineato e auspicato da Maritain, indimenticabile filosofo e Ambasciatore francese presso la Santa Sede negli anni’40, nel suo famoso libro del ’36 dal medesimo titolo.
Il Beato Pino Puglisi ha lasciato questo mondo con il sorriso sapendo che il futuro non si spera, si organizza e insegnando a noi tutti che “se ognuno di noi fa qualcosa…” i risultati arrivano. Quale ruolo e cosa possono fare le ambasciate del mondo collegate insieme per favorire processi di sviluppo sociale ed economico e scongiurare quindi quelle migrazioni che portano a morte sicura ai tantissimi essere umani, che aggrappati alla sola “speranza” decidono, a rischio di morire, di scappare per trovare un proprio spazio sociale e di dignità umana?
Serve un nuovo sistema di regole da scrivere assieme, un nuovo Patto di unità Internazionale potremmo dire, che confermi la necessità di una rule of law internazionale accettata e rispettata per il bene comune dell’umanità, ed il primato del dialogo e della ricerca di una vera pace che non è una mera assenza di belligeranza. E serve certamente molto una nuova Bretton Woods, (la revisione di Fondo Monetario, Banca Mondiale, Org mondiale del Commercio), che con una nuova ossatura semplice ma chiara, induca e favorisca un nuovo modello economico finanziario di crescita e sviluppo che come ci ha indicato Papa Francesco con la sua Economy of Francis rimetta le persone ed i valori al centro, perché come disse La Pira ai tempi della crisi occupazionale della Nuovo Pignone “cambiate le leggi, io non posso cambiare il vangelo”. Il cambiamento non sarà né facile né rapido né indolore, e serviranno sacrifici di tutti, così come un complesso e delicato riequilibrio di poteri nelle nostre società e nell’arena internazionale. Ma da qui sono convinto passi l’unica strada per un altro mondo possibile, quello che vogliamo.