Mentre i civili fuggono dal conflitto lasciando le loro case, l’esercito russo fa razzia nelle abitazioni. C’è tutto l’orrore della guerra nelle telefonate intercettate dai servizi segreti ucraini e pubblicate dal profilo Twitter “Ukraine”. Si tratta di telefonate dei soldati russi che chiamano i loro familiari in Russia per raccontare come sta andando finora. Razziano qualsiasi cosa trovano all’interno delle abitazioni: pellicce, borse, lavatrici, frigoriferi, gioielli, cosmetici, computer, televisori, play station, ferramenta e perfino water e bidet. Si sente un militare raccontare alla moglie: “adesso hai due cappotti di visone e Dasha uno di volpe artica”.
As Russian troops retreat from the Kyiv region after having sustained immense losses, they are looting houses of ordinary people. Electronics, clothes, shoes, cosmetics. This is not an army. This is a disgrace. We will never forget and we will never forgive.
— Oleg Nikolenko (@OlegNikolenko_) March 31, 2022
La moglie, piuttosto che frenarlo, lo incita a prendere “tute, scarpe da ginnastica e pc per nostra figlia”. Mandano tutto ciò che saccheggiano in una città al confine con la Bielorussia, per poi spedire gli oggetti rubati tramite il servizio di consegna espresso Sdek in Russia. Gli oggetti più grandi vengono inviati al bazar Narovlya. “Questo non è un esercito. Questa è una vergogna. Non dimenticheremo mai e non perdoneremo mai” ha scritto su Twitter il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko.
Yesterday, Hajun Project reported that Russian soldiers send things, possibly stolen, by courier companies to Russia. Well, they're doing it right now.
Now they are in the office of the Russian SDEK express-delivery service in Mazyr and are issuing the delivery of things.
1/2 pic.twitter.com/EfbQAvMzk3— Belarusian Hajun project (@MotolkoHelp) April 2, 2022
Motolko Help, un portale bielorusso indipendente, ha pubblicato il video di una delle compagnie di corrieri di Mozyr che fa presupporre che gli oggetti siano rubati. I soldati sono andati all’ufficio postale di Choiniki e hanno chiesto la possibilità di inviare pacchi internazionali. Da fonti Motolko Help fanno sapere che “è stato chiesto loro cosa c’era. Hanno risposto: telefoni cellulari, vestiti“. Gli occupanti stanno anche cercando di scambiare il denaro rubato, dollari ed euro. Tuttavia, a causa delle restrizioni interne alla circolazione del denaro, i bielorussi sono riluttanti ad accettare lo scambio.
Fabio Gigante