Violenza contro le forze dell’ordine: un aumento del 200% rispetto allo scorso anno
La sicurezza sotto attacco: sostegno alla Polizia contro la violenza e l’indifferenza politica
Palermo, 18 dicembre 2024 – Un dato allarmante segna il 2024: la violenza contro le forze dell’ordine in Italia è aumentata di oltre il 200% rispetto allo scorso anno. Questo preoccupante scenario mette in evidenza le difficoltà crescenti di chi, con stipendi modesti, rischia la vita quotidianamente per garantire la sicurezza dei cittadini. Secondo l’Osservatorio delle Aggressioni alle Forze dell’Ordine, il 2024 ha visto un incremento significativo di attacchi contro gli operatori della sicurezza, evidenziando una crescente ostilità verso le istituzioni preposte alla tutela dell’ordine pubblico.
Le manifestazioni pro Palestina, esplose recentemente in Italia, hanno spesso assunto toni violenti, con episodi che hanno trasformato le città in veri e propri teatri di scontri. Alcuni settori della politica, particolarmente della sinistra, sono stati accusati di sostenere e coprire queste proteste, minimizzandone gli effetti sulla sicurezza pubblica e sulle condizioni delle forze dell’ordine.
L’escalation di violenza: episodi recenti
Negli ultimi giorni, due gravi episodi hanno visto protagonisti clandestini che hanno aggredito i poliziotti. In un caso, un uomo armato di ascia ha costretto gli agenti a utilizzare le armi da fuoco per difendersi. Nonostante la gravità dei fatti, le forze dell’ordine sono state accusate di aver usato una reazione sproporzionata, sollevando ancora una volta dubbi sul rispetto del loro ruolo e delle loro difficili decisioni sul campo.
Questi eventi evidenziano il costante rischio cui sono esposti gli agenti, spesso privi di adeguati strumenti di tutela giuridica e materiale. La percezione di una magistratura troppo indulgente nei confronti degli aggressori aggrava ulteriormente la situazione, creando un clima di frustrazione tra le forze dell’ordine.
Sostegno alla Polizia: una necessità non più rinviabile
La nostra redazione si schiera senza esitazioni al fianco delle forze dell’ordine, riconoscendo il loro ruolo cruciale nel mantenimento della sicurezza e della coesione sociale. Il crescente clima di odio nei confronti dei poliziotti, alimentato da alcune ideologie politiche, non può essere tollerato.
Come comunità, dobbiamo respingere ogni forma di giustificazione per chi mette a rischio la vita degli agenti e causare disordini. Servono politiche che sostengano concretamente chi ogni giorno si impegna per la nostra sicurezza, evitando di piegarsi a logiche che proteggono l’indifendibile. Al contempo, è fondamentale garantire che le azioni delle forze dell’ordine siano proporzionate e rispettose dei diritti dei cittadini, assicurando un equilibrio tra sicurezza e libertà civili, come richiesto da una democrazia sana.
Il governo e il dibattito politico
Il governo, guidato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha ribadito il suo sostegno deciso alle forze dell’ordine, definendo fondamentale il rispetto delle regole democratiche durante le manifestazioni. Come riportato da “Il Giornale”, Meloni ha sottolineato che il diritto a protestare deve essere bilanciato dal dovere di mantenere la legalità. Spesso dietro queste manifestazioni ci sono delle vere organizzazioni criminali e alcuni centri sociali di estrema sinistra che approfittano di “normali” manifestazioni per procedere a delle vere incursioni contro il governo, contro la polizia e per mettere in atto vere e proprie vendette, di cui la sinistra fa fatica a discostarsi.
Di contro, l’opposizione, in particolare alcuni esponenti della sinistra, ha criticato l’approccio del governo, accusandolo di instaurare uno “stato di polizia” e facendo scudo a manifestazioni che, spesso, degenerano in violenza. Come riportato da altre testate nazionali, le accuse di “repressione” non tengono conto della complessità e del rischio che gli agenti affrontano quotidianamente.
Tensioni a Torino: un caso emblematico
A Torino, che è ormai diventata una delle città più organizzate per creare scontri diretti con la Polizia, il corteo degli studenti ha visto momenti di tensione durante una manifestazione organizzata dai collettivi pro Palestina e da una parte dei centri sociali. Gli studenti, dopo essersi fermati davanti all’Unione Industriali, hanno lanciato uova e fumogeni contro il cordone della polizia che sbarrava loro la strada.
Al megafono, alcuni studenti hanno gridato: «A quasi tre anni dalla morte di Giuseppe e di Lorenzo, siamo qui sotto Confindustria per dire a questi signori che siamo contro l’alternanza scuola lavoro». Tuttavia, dietro a queste manifestazioni sembra esserci un chiaro aspetto politico, con episodi che hanno visto manifestanti bruciare immagini di Ministri e del governo.
Se questa non è politica di estrema sinistra, cos’è? In queste circostanze, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, resta muta, evitando di richiamare l’attenzione sulla necessità di dire “no alla violenza”. Inoltre, le vicende sono strettamente legate agli inviti alla rivolta sociale da parte del segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, che ha lanciato affermazioni dal tono particolarmente divisivo.
Il crescente clima di tensione nelle piazze italiane rappresenta una sfida urgente per le istituzioni, chiamate a garantire la sicurezza e la legalità senza rinunciare al rispetto dei diritti costituzionali. Tuttavia, le forze dell’ordine non possono essere lasciate sole a fronteggiare queste minacce. Un dialogo costruttivo tra tutte le parti coinvolte, bilanciando sicurezza e libertà civili, è essenziale per costruire una cultura del rispetto reciproco e della legalità.
La nostra polizia non è carne da macello. Alle nostre forze dell’ordine dobbiamo dire sempre e comunque grazie per tutto il lavoro che svolgono. Il governo deve fare il possibile per garantire sicurezza, giustizia, indennizzi e un aumento di attrezzature e risorse economiche. Leggere dell’apertura di indagini contro chi ci difende, specie quando la polizia fa palesemente il proprio dovere, diventa ingiusto e frustrante per gli agenti e per la comunità, che percepisce questo come una sfiducia verso le istituzioni, la giustizia e la magistratura.