La dea bendata per l’elezione a sindaco di Palermo.
Questa mattina sui giornali di Palermo un’altra proposta di candidato sindaco che si somma alle precedenti, non si sa più quanti sono i candidati a Palermo . Chi propone primarie, chi si candida autonomamente con il suo partito e chi spera di aggregare una coalizione di centro destra o centro sinistra per l’elezione a sindaco.
Ovviamente, siamo in fase di pretattica e quindi si iniziano a lanciare i nomi dei candidati ma si aspetta che si formalizzino le coalizioni che eleggeranno il prossimo Presidente della Repubblica a fine gennaio, per capire gli equilibri che determineranno le maggioranze alla guida del governo della città, delle Provincie (forse) e della Regione.
Infatti, dato il vuoto della classe dirigente di questo paese, che ci ha indotto a votare un referendum che ha dimezzato il numero dei parlamentari ed ha fortemente dimidiato il ruolo della politica stessa e soprattutto della rappresentatività elettorale territoriale, c.ca il 70 % degli attuali parlamentari sanno che non saranno rieletti alle prossime elezioni e quindi assistiamo a un maggiore interesse e necessità di gran parte dei politicanti romani a rientrare nell’ambito delle istituzioni regionali, provinciali e comunali. Il tutto celato da una riscoperta dei sentimenti di amore ed abnegazione nei confronti della propria terra natia; roba da strappare le lacrime….!
In realtà, ovviamente, gran parte di questi politicanti sono senza arte né parte e qualcosa pur devono fare per guadagnarsi la pagnotta.
Questo è il quadro sul quale si affaccia la candidatura a sindaco di Palermo nonché della quinta città d’Italia, con tutto ciò che ne comporta e soprattutto, con il gravame di una amministrazione comunale che se da un lato sta lasciando il baratro economico e amministrativo dall’altro consente un buon alibi per garantire qualsiasi fallimento al futuro sindaco potendo scaricare la responsabilità del fallimento al suo predecessore. E quindi un buon incarico politico da preservarsi con serenità… !
Quindi, attualmente il vero problema della politica è solo occupare una casella, quanto più remunerativa e prestigiosa possibile per garantirsi un futuro politico ed economico.
Palermo, come sempre la grande assente, nessuno parla dei veri problemi della città, nessuno sembrerebbe avere una visione per la città ma, soprattutto nessuno sembrerebbe avere da solo la forza politica elettorale di esprimere il sindaco di Palermo … e quindi, nuovi ed ulteriori compromessi che indurranno la città al essere vittima della sua stesa politica e incapace di assumere decisioni forti, ma necessarie, per cambiare il destino della città. Come sempre, ad avere il megafono della nave sarà il cuoco che parlerà alla pancia dei marinai e non il comandante che è l’unico titolato a dare le direttive per seguire la giusta rotta.
Allora, sembra facile capire che probabilmente non sarà possibile aggregare le migliori forze produttive e propositive per la città, perché spesso non interessate al marasma di questa politica ma, soprattutto, diciamolo pure, perché la politica non è interessata a questa tipologia di classe dirigente.
Con il quadro rappresentato credo sia auspicabile fare alla politica una proposta provocatoria, ma nel contempo anche significativa, per la candidatura a sindaco della città: e se ci affidassimo alla dea bendata, la fortuna, ed eleggessimo un sindaco a sorte cambierebbe il futuro della città.…?
Questa risposta spero possano darla i palermitani al momento del voto e la politica al momento delle candidatura a Sindaco.
Forza Palermo e Santa Rosalia, quest’ultima salvi la città della nuova peste e se non dovesse essere ascoltata quest’ulteriore implorazione dei palermitani, per come sembrerebbe, che ci resta che sperare chi ci salvi – quantomeno – la dea bendata.
Dott. Cav. Giulio Verro