La carica dei 106 sui fondi delle spettacolo: ed è nuova bufera al Turismo

Denunce di irregolarità nella distribuzione dei contributi regionali

Bufera sui fondi per gli spettacoli in Sicilia: accuse di opacità e favoritismi

La gestione dei fondi per gli spettacoli in Sicilia è al centro di una tempesta di polemiche, con 103 compagnie teatrali che denunciano contributi assegnati senza trasparenza da parte della Regione. Questa denuncia, accompagnata da un esposto pesante inviato alle autorità competenti, rivela presunte anomalie nella distribuzione dei finanziamenti, sollevando dubbi sulla correttezza dei criteri adottati.

L’atto d’accusa si concentra sulle disuguaglianze e le disparità di trattamento nelle misure di sostegno allo spettacolo dal vivo in Sicilia. Le compagnie teatrali coinvolte richiedono un’audizione urgente in commissione cultura all’Ars (Assemblea Regionale Siciliana) per far luce sulla vicenda e chiedere giustizia.

Il punto focale della controversia risiede nei fondi milionari concessi dalla Regione a favore del settore. Secondo le accuse, questi fondi sono stati assegnati ad associazioni di diritto privato senza la previa emissione e pubblicazione di un avviso pubblico, sollevando sospetti su possibili favoritismi o mancanza di trasparenza nelle procedure di selezione.

La legge regionale n. 3 del 31 gennaio 2024 ha autorizzato l’erogazione di contributi straordinari per il corrente esercizio, tra cui quelli a favore di soggetti privati. Tuttavia, il modo in cui tali fondi sono stati distribuiti ha sollevato interrogativi, poiché sembra che alcune associazioni private abbiano ricevuto ingenti somme senza rispettare criteri chiari e trasparenti.

Le compagnie denuncianti sottolineano che mentre la Regione ha stanziato oltre tredici milioni di euro per queste associazioni private, il Fondo Unico Regionale dello Spettacolo (FURS), che dovrebbe mantenere criteri più rigidi e trasparenti, ha ricevuto solo una frazione di tale importo, pari a 6,8 milioni di euro.

Inoltre, la denuncia evidenzia irregolarità nei beneficiari dei finanziamenti, con associazioni costituite recentemente o prive di una storia di attività nel settore. Alcuni beneficiari non presentano traccia di attività curriculari né online né sulla stampa, sollevando dubbi sulla loro legittimità e idoneità a ricevere tali finanziamenti.

Le compagnie teatrali firmatarie dell’esposto si riservano il diritto di intraprendere azioni legali contro la Regione, inclusa l’istanza alla Corte Costituzionale per la violazione del principio di parità e per la mancanza di trasparenza ed efficienza nella distribuzione dei fondi.

La situazione evidenziata da queste denunce solleva questioni cruciali sulla gestione dei fondi pubblici destinati allo spettacolo in Sicilia, mettendo in discussione l’integrità del processo decisionale e la tutela degli interessi pubblici nel settore culturale. Resta ora da vedere come le autorità competenti risponderanno a queste gravi accuse e se saranno adottate misure correttive per ripristinare la fiducia nel sistema di finanziamento regionale.

La denuncia dei 106 ENTI Siciiani

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