Lingua Siciliana, via al progetto da 200 mila euro nelle scuole: insediato il tavolo tecnico
In un momento storico in cui la valorizzazione delle identità culturali e linguistiche diventa sempre più centrale nel dibattito educativo e sociale, la Sicilia si fa portavoce di un’iniziativa pionieristica che mira a riscoprire e promuovere l’insegnamento della lingua siciliana nelle scuole dell’isola. Con un finanziamento di 200 mila euro, l’assessorato regionale all’Istruzione e Formazione, guidato dall’assessore Mimmo Turano, ha dato il via a un progetto ambizioso che vede la collaborazione di istituzioni educative, universitarie e culturali.
La conferenza di presentazione del progetto si è tenuta nella suggestiva cornice della sala Pio La Torre di Palazzo dei Normanni, dove Turano ha delineato gli obiettivi e le fasi attuative di questa iniziativa. L’azione si inserisce in un contesto più ampio, facendo seguito a un progetto europeo promosso dal deputato a Strasburgo Ignazio Corrao, e si propone di integrare le politiche regionali volte al sostegno della formazione docente e all’arricchimento dei percorsi didattici con un focus sulla lingua siciliana.
Il cuore pulsante di questa iniziativa è il tavolo tecnico recentemente insediatosi, presieduto dal professore Giovanni Ruffino, direttore del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, e composto da rappresentanti dell’Ufficio scolastico regionale, delle università, delle scuole e dell’amministrazione regionale. Un ruolo di primo piano è attribuito al liceo classico Umberto I di Palermo, che funge da capofila nell’implementazione del progetto.
Nel suo intervento, Turano ha evidenziato l’importanza di un impegno concreto verso la lingua siciliana, considerandolo un dovere indifferibile per permettere alle nuove generazioni di connettersi con le radici culturali e linguistiche dell’isola. L’assessore ha sottolineato l’importanza di un approccio didattico che, oltre alla formazione accademica, includa una dimensione emozionale e esperienziale, arricchita dal contatto diretto con le arti e le tradizioni popolari siciliane.
La novità più entusiasmante del progetto è l’impegno a far incontrare gli studenti con artisti che hanno aderito all’iniziativa, tra cui Lello Analfino e Salvo Piparo, entro il prossimo mese di marzo. Questi incontri mirano a creare un ponte diretto tra i giovani e la ricchezza culturale della Sicilia, attraverso la musica, la poesia, il canto e il “cunto”, l’arte del racconto.
L’iniziativa ha ricevuto l’approvazione e il sostegno di figure chiave nel panorama culturale e accademico, tra cui il professore Ruffino, il vicepresidente dell’Ar Nuccio Di Paola, la docente dell’Università di Palermo Marina Castiglione, Alfonso Campisi dell’Università La Manouba di Tunisi e Vito Lo Scrudato, docente del liceo. Questo ampio consenso dimostra la volontà di superare la percezione del dialetto siciliano come stigma, per riconoscerlo invece come patrimonio culturale da valorizzare e tramandare.
Con questo progetto, la Sicilia si pone all’avanguardia nella promozione della diversità linguistica e culturale, offrendo un modello di inclusione e di educazione alla bellezza delle proprie radici che potrebbe ispirare altre regioni e realtà culturali.