Una domenica dal forte segnale rievocativo che ha visto allo Sperone l’inaugurazione di un murales dedicato a Biagio Conte, realizzato dall’artista Igor Scalisi Palminteri in via Giuseppe Di Vittorio, luogo al quale il frate laico, scomparso poco meno di un mese fa, era fortemente legato.
Il murales, tratto da una bellissima foto di Massimiliano Ferro, è stato fortemente voluto da Don Ugo Di Marzo, parroco della Comunità Pastorale Roccella-Sperone, nonché realizzato grazie alla generosità del Rotary Club Palermo Libertà e al supporto dello IACP, la Fondazione Teatro Massimo e da tanti altri che hanno accolto la richiesta di tutto il quartiere.
All’inaugurazione erano presenti l’Assessore Maurizio Carta in rappresentanza del Sindaco Lagalla insieme ad altre cariche istituzionali: l’Assessore regionale Alessandro Aricò, l’Assessore Antonella Tirrito, il Presidente della Seconda Circoscrizione Giuseppe Federico, i Consiglieri comunali Teresa Leto, Antonio Rini, Domenico Bonanno, Germana Canzoneri e Pasquale Terrani nonché il l Sovrintendente del Teatro Massimo Marco Betta e la Preside Antonella Di Bartolo e tanti altri.
Per l’artista il murales non è solo un’opera di commemorazione ma vuole essere un atto politico che rivendica la bellezza e la cura del luogo, un appello alle istituzioni richiamandole ad una maggiore attenzione verso il quartiere.
Il missionario, deceduto lo scorso 12 gennaio, nutriva un profondo sentimento di speranza e rinascita per lo Sperone, infatti proprio in questo quartiere, con l’aiuto di alcuni volontari, aveva posizionato una croce poco più di trenta anni fa.
L’Assessore Carta, ascoltando con commozione le parole di Don Ugo e con responsabilità i rimproveri dell’artista ha promesso che “ lo Sperone sarà oggetto di un’azione tempestiva e incisiva e che presto sarà fatta una Giunta insieme al Consiglio di Circoscrizione, primo e prezioso presidio sul territorio, per ascoltare le richieste e definire le migliori soluzioni perché lo Sperone torni quartiere della città policentrica e solidale e non più fragile periferia della città egoista”; continua Carta “Una bella domenica di memoria e commozione, di impegno e progetto”.
Caterina Guercio